Si consolida l'alleanza tra due terre molto lontane e diverse tra loro anche in tema agroalimentare. Facendo seguito a un accordo siglato un anno fa esatto, una delegazione della Sardegna e una rappresentanza della Slovacchia hanno rinnovato il proprio sodalizio e i propri impegni, che, tra gli altri punti, prevedono: una Pac più orientata alla produttività, la costruzione di reti commerciali, il contrasto al cibo sintetico. L'incontro si è infatti concluso con la firma di un accordo per la difesa del cibo genuino e naturale.

L'incontro si è tenuto presso la sede Coldiretti di Oristano, alla presenza delle seguenti personalità: per parte slovacca, l’ambasciatrice Karla Wursterová, il vicepresidente della Camera di Commercio della Regione di Prešov Zef Hrobak, il consigliere regionale e sindaco di Snina Peter Volosin; per parte sarda il professor Gavino Sanna, in rappresentanza del sistema scolastico regionale, Fabio Bortolini, presidente dell’associazione Pre Mesto Poprad e ideatore della manifestazione “Viva Italia”.

L'accordo sardo-slovacco è stato preceduto da un memorandum d’intesa siglato il 6 aprile 2021 tra la Regione Autonoma di Prešov, la Città di Propad e la Regione Autonoma della Sardegna, per la promozione e la valorizzazione dell'attività di scambio bilaterale in campo enogastronomico, culturale, turistico, scolastico e imprenditoriale a supporto delle rispettive regioni e dei soggetti e realtà private operanti nei territori.

“Un incontro importante quello con la delegazione slovacca per ribadire la necessità del comparto agricolo in termini di strategia per il futuro dell’Europa", hanno commentato Paolo Corrias ed Emanuele Spanò, rispettivamente presidente e direttore di Coldiretti Oristano. "Sulla Pac è importante garantire la prospettiva futura, quella di avere risorse certe legate al reddito economico dei nostri imprenditori, fondamentale quindi orientare la Pac alla produttività. Con la Repubblica Slovacca siamo sulla stessa lunghezza d’onda anche su altri temi centrali come la difesa del cibo naturale e, di conseguenza, dei contadini e allevatori che non sono solo ed esclusivamente meri produttori di cibo, ma veri e propri custodi della terra”.