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Ue, procedura d'infrazione all'Italia su plastiche e trasparenza del mercato

La Commissione europea ha avviato la procedura inviando una lettera di messa in mora al nostro Paese

L'Italia è una delle destinatarie di una delle decisioni principali del pacchetto d'infrazioni che la Commissione europea ha varato ieri 23 maggio. La Commissione europea ha deciso di avviare una procedura d'infrazione inviando una lettera di messa in mora all'Italia per "non aver recepito pienamente e correttamente la direttiva sulla plastica monouso (direttiva (UE) 2019/904) e per aver violato gli obblighi previsti dalla direttiva sulla trasparenza del mercato unico (direttiva (UE) 2015/1535)". 

La direttiva sulla plastica monouso, sottolinea la nota di Bruxelles, "è un elemento essenziale della strategia della Commissione sulla plastica e del piano d'azione sull'economia circolare": mira a prevenire e ridurre l'impatto di alcuni prodotti in plastica sull'ambiente e sulla salute umana, nonché a promuovere la transizione verso un'economia circolare. "L'Italia -specifica la nota- non ha recepito, o non ha recepito correttamente, diverse disposizioni della direttiva sulla plastica monouso nel diritto nazionale, il che influisce sul suo ambito di applicazione". 

Altro punto dolens, la direttiva sulla trasparenza del mercato unico, il cui obiettivo, chiarisce l'Ue, "è quello di prevenire la creazione di ostacoli nel mercato interno". Gli Stati membri, prosegue la nota, devono notificare alla Commissione tutti i progetti di regolamenti tecnici relativi ai prodotti prima della loro adozione nel diritto nazionale. Secondo la direttiva, gli Stati membri devono rispettare un periodo di sospensione di tre mesi tra la notifica del progetto di regola tecnica e la sua adozione.

"L'Italia -spiega l'Ue- ha violato le norme procedurali stabilite da questa direttiva adottando la legislazione di recepimento della direttiva sulla plastica monouso durante il periodo di standstill, mentre il dialogo con la Commissione era ancora in corso. La Commissione ha, quindi, inviato una lettera di costituzione in mora all'Italia, che ha ora due mesi di tempo per rispondere e colmare le lacune sollevate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, la Commissione potrebbe decidere di emettere un parere motivato".

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EFA News - European Food Agency
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