Analisi. Crisi nera per il food delivery mondiale
Secondo i calcoli di TheDelivery.World, i primi 4 gruppi del settore hanno perso oltre 20 mld $ da quando sono in borsa
"Oltre 20,3 miliardi di dollari di perdite operative". È questo, secondo i calcoli di TheDelivery.World, la piattaforma di ricerca e statistica sul mondo del delivery, il "rosso da capogiro" che hanno accumulato i principali gruppi di consegna di cibo online in Europa e negli Stati Uniti da quando sono stati quotati in borsa. Le azioni di Deliveroo, Just Eat Takeaway, Delivery Hero e DoorDash, le quattro maggiori aziende di consegna di cibo quotate in borsa negli Stati Uniti e in Europa, "dopo un periodo di crescita alimentata dal blocco della pandemia, si trovano a fare i conti con un contesto macroeconomico più difficile che ha colpito i consumatori", sottolineano gli esperti.
Secondo TheDelivery.World, le loro perdite operative annuali cumulate hanno raggiunto 20,3 miliardi di dollari, come dicevamo, cifra che copre i sette anni da quando Deliveroo, Delivery Hero e DoorDash sono stati quotati in borsa e dopo la creazione di Just Eat Takeaway a seguito di una fusione nel 2020.
D'altronde i campanelli d'allarme squillano, e non da oggi. A fine 2023 avevamo anticipato che, secondo i dati di allora, in Europa tre colossi (dai piedi d'argilla?) come Delivery Hero, Just Eat Takeaway.com e Deliveroo avevano un valore combinato, dal picco del settembre 2021, in perdita di oltre il 75%. In tre, hanno perso oltre 50 miliardi di dollari di valore di mercato combinato dal 2021 a fine 2023 (vedi articolo EFA News).
Non si salva nessuno
Il peggio è che, in pratica non si salva nessuno. Basta guardare le perdite operative dalla quotazione, e si vede che Just Eat Takeaway registra un rosso pari a 9,1 miliardi di dollari da quando è stata creata dalla fusione di Just Eat, con sede nel Regno Unito, e Takeaway.com, con sede nei Paesi Bassi, nel 2020. Delivery Hero ha perdite operative di 7,8 miliardi di dollari dal 2017, anno della quotazione; DoorDash -2,6 miliardi di dollari dal 2020, anno della sua quotazione; Deliveroo -777 milioni di dollari dal 2021.
L'entità delle perdite di Just Eat Takeaway nel 2022 e nel 2023 è stata determinata in parte da un totale di 6,5 miliardi di dollari di svalutazioni del valore delle attività acquisite, con svalutazioni legate soprattutto a Grubhub, che JET ha faticato a scaricare dal 2022, e a Just Eat. Anche Delivery Hero ha registrato di recente importanti svalutazioni per un totale di circa 1,7 miliardi di dollari nel 2022 e 2023. Anche le spese relative ai premi azionari dei dipendenti hanno colpito i profitti operativi: DoorDash ha dichiarato di aver sostenuto spese per oltre 1 miliardo di dollari nel 2023.
Gli investitori vogliono guadagni
“La disponibilità degli investitori a finanziare le perdite è cambiata: ora vogliono che le aziende di food delivery dimostrino una crescita sostenibile e redditizia dopo l'aumento dei tassi di interesse", sostengono gli analisti di UBS. Dopo avere dato fiducia, insomma, gli investitori battono cassa ma le aziende del food delivery sono in difficoltà. Per anni, i gruppi di venture capital hanno investito nelle cosiddette aziende della “gig economy” che sovvenzionavano le consegne di cibo per attirare i clienti con prezzi bassi e conquistare quote di mercato: con l'aumento dei tassi d'interesse, però, gli investitori hanno spostato la loro attenzione sulla redditività. E i conti non tornano.
Anche perché, sottolineano gli analisti, adesso il settore deve fare i conti con il continuo controllo da parte delle autorità di regolamentazione e dei gruppi di lavoro sui diritti dei lavoratori: se i rider ricevessero salari più alti, i consumatori non sarebbero disposti a pagare il costo reale della consegna di cibo. Non tutti la pensano così, ma questa sembra essere l'opinione più diffusa tra gli analisti. I quali, comunque, restano ottimisti sulla possibilità che le società possano migliorare i propri risultati finanziari.
D'altra parte, sostiene Amanda Benincasa Arena, partner della società di consulenza gestionale Aon, "sono le perdite operative a offrire la migliore visione standardizzata per tutte le società che riduce al minimo gli aggiustamenti e altri impatti non monetari e non operativi".- Insomma, a guardare le perdite operative si capisce realmente come stanno andando le cose. Secondo un altro esperto, Joseph McNamara, analista di Citi, "la prossima importante cartina di tornasole” sarà la capacità delle aziende di dimostrare che stanno generando più liquidità di quanta ne spendono, ora che la fase della crescita a tutti i costi è finita".
Nuove frontiere
Sebbene il settore delle consegne di cibo online sia stato favorito dall'impatto della pandemia, i tassi di crescita delle vendite sono diminuiti negli anni successivi, tanto che i gruppi hanno cercato di sviluppare nuovi flussi di entrate per accelerare la crescita. Uber, per esempio, ha attribuito all'ampliamento della gamma di servizi offerti il merito di aver contribuito a incrementare le vendite complessive, ad aumentare il numero di utenti e a migliorare le economie di scala. La statunitense DoorDash ha dichiarato di volersi spingere in nuovi mercati, mentre Delivery Hero ha annunciato a maggio di voler vendere la sua attività a Taiwan a Uber per “concentrare le nostre risorse” su altri luoghi. A gennaio, il gruppo tedesco ha anche venduto la sua quota di minoranza in Deliveroo, quotata a Londra.
Vendere e andarsene da vari paesi, come è successo in Italia, come hanno fatto Deliveroo e Uber Eats (vedi articolo Efa News) sono operazioni che non pagano, anzi, secondo gli esperti, colpiscono i profitti, come nel caso delle quattro società che hanno assistito a un forte calo delle valutazioni del settore che ha portato a svalutazioni.
Secondo Benincasa Arena di Aon, le svalutazioni potrebbero indicare che un'acquisizione o una fusione non sta funzionando come sperato: svalutazioni consistenti potrebbero significare che un'azienda “sta entrando in mercati non corretti attraverso l'acquisizione o che non sta eseguendo correttamente le operazioni una volta in questi mercati”, ha affermato.
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EFA News - European Food Agency