Aumentano i casi di E.coli in Gran Bretagna
L'agenzia per la Salute lancia l'allarme: 118 casi in pochi giorni. Non si sa a quale cibo sia legata l'epidemia
È allarme escherichia coli in Gran Bretagna: soto accusa c'è il cibo, considerato probabilmente la causa dell'aumento dei casi. Lo sostiene l'Ukhsa, l'UK Health Security Agency, l'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito che, insieme alle agenzie per la salute pubblica di Scozia, Irlanda del Nord e Galles, ha avviato un'indagine a seguito di un numero crescente di segnalazioni, moltiplicatesi nelle ultime settimane, di E. coli, produttore di tossina di Shiga (Stec), esotossina prodotta da Shigella dysenteriae tipo 1 che agisce inibendo la sintesi proteica cellulare.
Le infezioni causate dal batterio STEC, spiega la nota dell'Agenzia per la salute, "possono provocare una grave diarrea sanguinolenta e, in alcuni casi, complicazioni più gravi. Si trasmette spesso mangiando cibo contaminato, ma può anche essere diffuso da un contatto ravvicinato con una persona infetta, oltre che dal contatto diretto con un animale infetto o con il suo ambiente".
Il sequenziamento dell'intero genoma dei campioni nell'indagine attuale indica che la maggior parte dei casi fa parte di un unico focolaio. in base all'ampia diffusione geografica dei casi, aggiunge la nota, "è molto probabile che questo focolaio sia legato a un alimento distribuito a livello nazionale o a più alimenti".
Tuttavia, la fonte di questo focolaio non è ancora confermata: al momento non ci sono prove che lo colleghino ad aziende agricole aperte, all'acqua potabile o al nuoto in acqua di mare, laghi o fiumi contaminati. Le agenzie per la salute pubblica stanno collaborando con la Fsa, la Food standards agency e la Food standards Scotland per indagare ulteriormente.
Al 4 giugno scorso, sono stati confermati 113 casi associati a questo focolaio di Stec O145 nel Regno Unito, tutti segnalati dal 25 maggio 2024: 81 in Inghilterra, 18 in Galles, 13 in Scozia, 1 in Irlanda del Nord (per questo caso, le prove suggeriscono che l'infezione è stata contratta durante una visita in Inghilterra).
In genere, in un anno intero si registrano circa 1.500 casi di Stec. Secondo l'agenzia della Salute inglese, "il numero di casi confermati associati a questo focolaio è destinato ad aumentare man mano che altri campioni saranno sottoposti al sequenziamento dell'intero genoma". L'età dei casi varia da 2 anni a 79 anni, con la maggior parte dei casi in giovani adulti: degli 81 casi identificati finora in Inghilterra, 61 hanno fornito all'Ukhsa informazioni relative a cibo, viaggi e potenziali esposizioni e di questi sappiamo che il 61% è stato ricoverato in ospedale.
"La Fsa sta collaborando con la Ukhsa e con gli enti di sanità pubblica competenti per identificare la fonte della malattia, che probabilmente è legata a uno o più prodotti alimentari -sottolinea Darren Whitby, responsabile degli Incidenti e della resilienza della Fsa-. Consigliamo sempre ai consumatori e a coloro che si occupano di persone vulnerabili di assicurarsi che vengano seguite buone pratiche igieniche quando si maneggiano e si preparano gli alimenti, lavandosi regolarmente le mani con acqua calda e sapone e assicurandosi che le attrezzature, gli utensili e le superfici con cui gli alimenti entrano in contatto siano puliti accuratamente per evitare la contaminazione incrociata. Non si deve preparare il cibo per gli altri se si sono avuti i sintomi o per 48 ore dopo la loro cessazione".
EFA News - European Food Agency