Pistacchi: anche quest'anno l'Iran prevede un raccolto di circa 200.000 ton
Ne esporterà ancora per 120mila tonnellate, anche in Italia. Ma Coldiretti avverte sulle Aflatossine
Nell'attuale anno solare iraniano iniziato il 21 marzo scorso, l'Iran prevede di produrre all'incirca 200.000 tonnellate di pistacchi freschi. Esattamente come accaduto per la precedente annata 2023/2024 conclusasi appunto lo scorso marzo, quando ne raccolse per 200mila tonnellate, 120mila delle quali -per un valore compreso tra 900 milioni e 1 miliardo di dollari-, sono state esportate, destinando solo le 80mila ton rimanenti al mercato interno. E' dunque stimabile che anche dell'attuale annata verrà esportata la stessa quantità di prodotto. A dichiararlo in questi giorni all'agenzia di stampa iraniana Irna è stato Jalil Karbakhsh-Ravari, vice capo del Cda dell'Associazione iraniana del pistacchio, il quale ha spiegato che l'80% del pistacchio iraniano viene prodotto nei giardini della provincia meridionale di Kerman, mentre il resto viene raccolto in Razavi Khorasan, South Khorasan, North Khorasan, Semnan, Yazd, Markazi, Qazvin e in alcune parti della capitale Teheran.
Un tempo primo produttore al mondo di pistacchi, L'Iran ha dovuto retrocedere al 2° posto soppiantato dalla rampante avanzata degli Stati Uniti. Ma il Paese è corso ai ripari e già nel marzo scorso il ministero dell'Agricoltura aveva fatto sapere che pur essendo al secondo posto al mondo nella produzione del prezioso frutto verde, l'Iran detiene il primo posto in termini di aree sottocoltivate di frutteti di pistacchi. In quell'occasione il direttore generale comparto frutta secca del ministero dell’Agricoltura, Dariush Salempour, aveva sottolineato come il pistacchio fosse uno dei prodotti ortofrutticoli più importanti e strategici per l'Iran, annunciando anche che il suo dicastero aveva implementato diversi programmi efficaci per migliorare la produzione e l’esportazione del frutto, come il lancio del progetto congiunto di cooperazione tecnica sul pistacchio con l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao). “Ci sono anche misure-pilota in fase di attuazione nelle tre province di Kerman, Khorasan Razavi e Yazd per aumentare la produttività dei frutteti di pistacchi”, dichiarò.
Secondo le statistiche, negli ultimi due mesi il Paese islamico ha esportato pistacchi con guscio per un valore di 74,1 milioni di dollari e noci per un valore di 31,9 milioni di dollari.
Il pistacchio iraniano, così come quello turco, insieme a diversi altri prodotti alimentari di importazione, per la sua presenza di Aflatossine rientrava nella lista dei "Cibi più pericolosi consumati in Italia" stilata da Coldiretti e pubblicata il 19 novembre 2021 nella home page della Confederazione (https://www.coldiretti.it/salute-e-sicurezza-alimentare/salute-ecco-la-black-list-dei-cibi-piu-pericolosi). Lo stesso concetto di pericolosità veniva ribadito sempre da Coldiretti in un comunicato del 7 giugno scorso.
EFA News - European Food Agency