Confcommercio, consumi in calo dello 0,3% a maggio
L'incertezza domina lo scenario: il turismo non basta, si punta sulla ristorazione per risollevare il pil a giugno
L'incertezza continua a dominare lo scenario economico italiano e incide sulle scelte di consumo e investimento. Questa è la fotografia dell'ultima Congiuntura Confcommercio elaborata dall'Ufficio Studi. A maggio l’indicatore dei consumi registra una riduzione dello 0,3% sia rispetto al mese precedente sia rispetto a maggio 2023. La flessione dell’ultimo mese, spiega Confcommercio, è sintesi del permanere di dinamiche negative sul versante della domanda per i beni (-0,6% nel confronto annuo) e di un modesto ripiegamento di quella relativa ai servizi (-0,2%). Nel confronto con aprile si rileva, infatti una flessione dello 0,3% sintesi di cali dello 0,4% per i beni e dello 0,1% per i servizi..
"È successo -osserva il direttore dell'Ufficio studi Mariano Bella- che il peggioramento nelle vendite di auto e una dinamica flettente delle presenze a partire da aprile non è stato compensato da spunti favorevoli nel resto del paniere d’acquisto delle famiglie consumatrici. Insomma, come paventavamo qualche mese fa, i servizi e il turismo potrebbero non bastare a rimettere in carreggiata la spesa".
Tra gli aspetti positivi si conferma il miglioramento del mercato del lavoro che potrebbe, in assenza di dinamiche più toniche dell’economia, mostrare qualche segno di rallentamento nella parte finale dell’anno. L’inflazione si dimostra ampiamente sotto controllo.
"La nostra stima per giugno è di una variazione dello 0,2% congiunturale e dello 0,9% su base annua -dice il direttore dell'Ufficio Studi-. Il taglio dei tassi di riferimento da parte della Bce è stato inferiore alle nostre attese. Pertanto le imprese, soprattutto quelle italiane, si confrontano, e sembra dovranno farlo per molto tempo, con tassi d’interesse reali particolarmente elevati. Si deve puntare tutto, quindi, sulla stabilità o l’ulteriore ridimensionamento dell’inflazione, profilo che rafforzerebbe il potere d’acquisto del reddito da lavoro e, in un contesto privo di shock rilevanti sull’occupazione, consolidare un percorso di crescita dei consumi, con conseguente sostegno al pil".
Con il passare dei mesi, l’obiettivo di raggiungere una variazione del pil all’1% o poco sopra richiede condizioni sempre più stringenti. La stima per il secondo quarto dell’anno in corso per il pil è moderatamente negativa in termini congiunturali (-0,1%) e ancora allo 0,7% la variazione tendenziale. "Questo stop -conclude Bella- potrebbe essere superato grazie ai servizi e, ancora, al turismo in senso lato, ossia trasporti, cultura, alloggio e ristorazione a partire da luglio".
EFA News - European Food Agency