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Psa. Emilia Romagna: al via piano depopolamento cinghiali

Quasi 1 mln euro a polizie provinciali, cui si aggiungeranno altri 285mila euro con variazione bilancio

Contrasto alla diffusione della Peste suina africana (Psa) e, al tempo stesso, riduzione sul territorio dell’Emilia Romagna della presenza di cinghiali, che favoriscono la circolazione del virus e impattano sulle produzioni agricole. La Regione conferma il proprio impegno su questi due fronti, applicando tutti gli strumenti previsti dalla normativa nazionale e incrementando ulteriormente lo stanziamento di risorse con fondi del proprio bilancio.

“Lavoriamo con il massimo dell’impegno per scongiurare la diffusione del virus, che potrebbe comportare innumerevoli costi per il comparto suinicolo", ha ricordato l’assessore regionale all’Agricoltura Alessio Mammi. "Abbiamo scelto da tempo di aumentare l’incisività nel contenimento della presenza di cinghiali, che impattano peraltro sulle produzioni agricole. Per questo sono state destinate anche per il 2024 risorse del bilancio regionale alle Province che, attraverso gli organi di Polizia, sono responsabili dell’attuazione delle attività di riduzione della specie, prevedendo anche un contributo per ogni capo abbattuto. A queste risorse- conclude l’assessore- si aggiungeranno con la variazione di bilancio altri 285mila euro. Ad oggi tutte le opzioni previste dalla normativa nazionale e dalle ordinanze commissariali sono state rese possibili, comprese quelle più recenti relative all’autoconsumo dei capi abbattuti in zona di restrizione di tipo II, seguendo alcune prescrizioni di carattere sanitario”.

L’attività di depopolamento è dunque in corso in tutte le province dell’Emilia-Romagna, con maggiore incisività in quelle dove il virus è già presente, Piacenza e Parma, ma sta interessando anche Reggio Emilia e Modena. In questi mesi si è registrato un incremento degli abbattimenti, coordinati dai Got (Gruppi operativi territoriali) e dalle Polizie provinciali. Risultati, questi, frutto anche delle misure introdotte dal Piano di controllo approvato a dicembre 2021, con cui è stata data la possibilità agli agricoltori e agli allevatori di agire per autodifesa anche per mezzo di coadiutori di fiducia. È stato inoltre previsto l’ampliamento dell’orario di caccia in selezione (ovvero l’abbattimento pianificato per numero e territorio) fino alle ore 24; ulteriori novità entreranno a breve a regime con l’approvazione del nuovo Regolamento ungulati, che prevede una maggior incisività nei contesti più problematici.

A giorni verrà affidato dal Commissario straordinario per la Peste suina africana il primo servizio di depopolamento di cinghiali tramite operatori esperti. Il tutto attraverso un bando, che utilizzerà una prima tranche dei due milioni di euro assegnati dalla Regione, a dicembre 2022, alla struttura commissariale. A breve, inoltre, la Regione convocherà nuovamente i presidenti delle nove province emiliano-romagnole per fare il punto sulle diverse attività in corso nei territori, ricordando come ogni livello debba operare con il massimo impegno.
Infine, l’assessorato ha scritto recentemente al Governo per chiedere alcune modifiche al decreto legge Agricoltura, fra cui quella di assegnare maggiori poteri al Commissario straordinario per la Peste suina africana, sulla scorta di quanto previsto per il Commissario straordinario per il granchio blu, e di dare allo stesso la possibilità di agire con una strategia nazionale omogenea nelle diverse regioni coinvolte.

lml - 41671

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