I cacciatori in Spagna sono stati estromessi dalla gestione del territorio del Parco Nazionale Cabañeros, nella Comunità autonoma di Castilla-La Mancha (Spagna centrale) col risultato della totale incuria e del degrado dell'area, oggi in stato di abbandono.

La denuncia viene dall'Associazione amici dal Parco Nazionale Cabañeros che ha presentato un esposto formale alla Commissione Europea per la “gestione negligente” del Parco da parte del governo spagnolo. L'associazione, nella quale sono rappresentati i proprietari delle proprietà private dell'area naturale, rilancia "l'urgente necessità di affrontare la crisi ambientale" che colpisce l'area protetta, "che sta mettendo a rischio uno degli ecosistemi più preziosi d'Europa". La notizia è stata rilanciata dal sito El Periodico de Espana.

Il Parco Nazionale Cabañeros a parte della Rete Natura 2000, motivo per cui, secondo la normativa europea, è soggetto a una tutela ambientale particolarmente rigorosa. In questo senso, l'Associazione ha esortato Bruxelles a intervenire per "salvare" questo spazio naturale "dallo stato di impotenza" in cui si trova.

Il danno maggiore è derivato dall'introduzione del divieto di caccia unita all'assenza di una corretta gestione degli ungulati. La caccia è proibita in tutti i parchi nazionali spagnoli, ma eccezioni sono previste proprio per la gestione corretta degli ungulati e sotto la supervisione di un piano governativo. Sono passate però varie stagioni venatorie nell’assenza totale di un piano di gestione delle popolazioni di ungulati, il che ha causato la trasmissione di malattie tra gli ungulati stessi, la riduzione della quantità del cibo a disposizione della fauna e la conseguente sofferenza di altre specie coinvolte. La situazione ha colpito in particolare specie come l’aquila imperiale e la lince iberica, i cui habitat sono stati gravemente compromessi, limitando le loro opportunità di cibo e riparo.