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Bioeconomia circolare per la transizione ecologica

La presidente Catia Bastioli all'assemblea del Cluster italiano Spring

“La bioeconomia circolare è un pilastro della transizione ecologica indispensabile per conseguire gli obiettivi ambientali e climatici, rendendo allo stesso tempo l’Ue più competitiva. È tempo quindi di iniziare a riconoscere e valorizzare gli investimenti pionieristici pubblici e privati in bioraffinerie e bioprodotti già realizzati in Europa e in Italia.” È quanto ha affermato Catia Bastioli, presidente di Spring, il cluster Italiano della Bioeconomia Circolare, nel corso dell’assemblea annuale dal titolo “La Bioeconomia circolare tra Europa e Regioni: innovazione, sviluppo e competitività”, tenutasi allo Spazio Europa. 

“La comunicazione della Commissione Europea ‘Building the future with nature: boosting biotech and bio-manufacturing in Europe’ è un importante passo avanti in questa direzione -aggiunge Bastioli-. Ma occorre una reale accelerazione perché le infrastrutture della bioeconomia possano contribuire concretamente alla transizione evolvendo oltre la fase sperimentale. Tutto ciò va accompagnato da un cambio culturale che coinvolga i territori in un progetto comune, in grado di includere le diversità e di superare le divisioni. Il cluster Spring per sua storia e natura di costruttore di ponti tra settori diversi può essere un formidabile facilitatore”.

L’assemblea annuale di Sprins si propone di favorire un confronto tra diversi stakeholder della Bioeconomia Circolare, del mondo industriale, associativo, della ricerca, dell’agricoltura e del lavoro, per condividere prospettive e azioni che possano accelerare la transizione ecologica e una maggiore resilienza degli ecosisitemi con particolare attenzione al tema dell’approccio comune e sistemico e alle partnership tra pubblico-privato e terzo settore.

L’assemblea è stata, inoltre, l’occasione per assegnare lo Spring Media Award dedicato a Raul Gardini a quei comunicatori che più si sono spesi per diffondere i temi della bioeconomia circolare e più in generale della sostenibilità ambientale. Ad aggiudicarsi la seconda edizione è stata Sara Deganello, giornalista de Il Sole 24 Ore. La motivazione annunciata dalla presidente Bastioli è stata la seguente: "per la sua capacità di divulgare i temi della sostenibilità e della bioeconomia, trattando con pari attenzione ed efficacia gli aspetti scientifici, culturali e aziendali”

I dati sulla bioeconomia

Dopo l’introduzione della presidente di Spring è intervenuta Stefania Trenti, Dipartimenti Ricerca di Intesa Sanpaolo per presentare i dati emersi dal X Rapporto sulla Bioeconomia in Europa,con un focus sulla Bioeconomia in Italia: un meta settore in continua crescita. Ebbene, nel 2023, secondo il report, l’insieme delle attività connesse alla Bioeconomia in Italia ha generato un valore della produzione pari a 437,5 miliardi di Euro, 9,3 miliardi di Euro in più rispetto al 2022, occupando circa due milioni di persone. Nel complesso dei principali quattro paesi europei (Francia, Germania, Spagna e Italia), la bioeconomia vale 1.751 miliardi di Euro, rappresentando l’8,4% del totale, con Spagna (11%) e Italia (10%) che confermano una maggiore incidenza.

Dopo il boom del 2022, attribuibile al forte incremento dei prezzi indotto dal conflitto russo-ucraino, nel 2023 è proseguita la crescita della bioeconomia, su ritmi di sviluppo però più contenuti: +0,2% la variazione dell’output dei 4 paesi Ue. Per quanto riguarda i i risultati tra paesi, le indicazioni migliori arrivano da Spagna, Francia e Italia, mentre è risultata in calo la Germania. Nel confronto con il 2021, Italia e Francia evidenziano le migliori performance, con un incremento superiore al 20% del valore della produzione. 

La vitalità della bioeconomia in Italia è testimoniata dalle 808 start-up innovative censite nel 2023, pari al 6,6% del totale delle imprese iscritte all’apposito Registro. La maggior parte delle start-up innovative della bioeconomia, diffuse lungo tutta la penisola, è concentrata nel settore della R&S (45%), seguita dall’agri-food(25%).

La giornata si è conclusa con una tavola rotonda con un panel eterogeneo: l'obiettivo era condividere proposte e punti di vista su come costruire il futuro con la natura, dall’Italia all’Europa. La tavola rotonda ha visto gli interventi di John Bell, direttore healthy Planet, Commissione europea; Annalisa Corrado, europarlamentare; Francesco de Leonardis, docente dell'Università Roma Tre; Luigi Di Marco, segreteria generale ASVIS; Fabio Fava, coordinatore gruppo di Coordinamento nazionale per la Bioeconomia; Marco Ravazzolo, responsabile politiche ambientali Confindustria.

fc - 42016

EFA News - European Food Agency
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