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Mucillagine: pesca in Alto Adriatico in ginocchio

Vadis Paesanti di Fedagripesca chiede il fermo pesca anticipato

Non c'è solo il granchio blu a preoccupare i pescatori italiani Adesso arriva una nuova batosta, ossia l’espansione della mucillagine nell’Alto Adriatico, che ha fatto scattare l'allarme tra i pescatori delle zone tra Veneto, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia e anche quelli delle Marche. Una piaga, quella della mucillagine che sta facendo accarezzare l'ipotesi di un fermo pesca anticipato: questo perché, uscire a pesca con il peschereccio se il mare è invaso dalle alghe, diventa pericoloso, come spiega a EFA News Vadis Paesanti, vice presidente regionale Fedagripesca Confcooperative Emilia Romagna.

"Non è la prima volta purtroppo che ci troviamo di fronte a un fenomeno simile che richiama alla mente lo spetto del 2005/2006 -spiega Paesanti-. Il mare è pieno di mucillagini che creano problemi all'ambiente ma anche alle reti dei pescatori. Questo filamento di massa gelatinosa va a chiudere la cosiddetta 'presa a mare' e determina un problema per la sicurezza girare. Altro problema, poi, è che le reti vengono ricoperte di questa sostanza gelatinosa: a quel che prima le tiri su, meglio è perché dopo dieci minuti si rischia di rimanere senza poterle più salpare". 

A cosa è dovuto questo fenomeno lo spiega Paesanti. "È dovuto -dice l'esperto- agli ormai quasi 6 mesi di piena del Po: queste acque di risulta dalle fiumane e dalle piene del Po portano molti nutrienti: portano fosforo e azoto che sono di risulta anche delle attività agricole, cosa normale. Molto fosforo e molto azoto, però danno nutrimento a questa massa di alghe".

A questo punto cosa chiedono i pescatori? "Proprio oggi -spiega Paesanti- abbiamo richiesto un incontro con Alleanza delle cooperative: di fatto, è stato convocato il Distretto alto Adriatico, composto da Regione Veneto, Regione Friuli, Emilia Romagna: all'incontro è stata invitata anche la Regione Marche, anche lei interessata dal fenomeno. Il 12 luglio alle ore 14 ci sarà la riunione, convocata via remoto con carattere d'urgenza, per parlare di mucillagini"

All'ordine del giorno la richiesta circa la possibilità di anticipare eventuali giorni già destinati al fermo pesca che doveva scattare il 30 luglio e durare fino al 3 settembre. "Abbiamo deciso -dice Paesanti- di aggiungere due settimane di giornate libere obbligatorie procrastinando la chiusura del fermo fino al 13 settembre, iniziando a pescare lunedì 16 settembre. Ora Chiediamo di anticipare il fermo. Bisogna capire se c'è motivo anche di aggiungere risorse. Il Governo dovrebbe contribuire: non parliamo di mesi ma di u paio di settimane, facendo scattare il fermo pesca il 12 luglio oppure venerdì 19 luglio".

Infine: si può fare qualcosa per limitare il fenomeno? "La cosa più giusta -sottolinea Paesanti- concertare è concertare col settore l'anticipo del fermo. E occorre fare in fretta: ne avrà beneficio l'ambiente. Poi, le mareggiate andranno a riossigenare il mare. Col tempo, la mucillagine così com'è arrivata prima o poi sparisce: perché le mareggiate se la automangiano. La natura si deve sistemare da sola".

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