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CLARA MOSCHINI

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Sicilia, l’acqua del depuratore di Castelvetrano va all’irrigazione

Riuso a scopi irrigui nelle campagne di Agrigento e Trapani: la Protezione civile stanzia 1,5 mln per la crisi idrica

La Regione Siciliana ha approvato questa mattina un decreto del dipartimento regionale dell’Acqua e dei rifiuti, il quale ha stabilito che le acque reflue provenienti da Castelvetrano, nel Trapanese, e depurate dall’impianto di via Errante vecchia potranno essere riutilizzate per scopi irrigui nelle campagne delle province di Agrigento e Trapani. Il decreto fissa anche le prescrizioni di carattere sanitario e i controlli periodici sulla qualità dell’acqua depurata da riutilizzare per l’irrigazione.

L’acqua proveniente dal depuratore di Castelvetrano sarà immessa nell’adduttore diramazione ovest del sistema Garcia-Arancio, che alimenta sia gli usi irrigui del Consorzio di bonifica 3 di Agrigento che quelli del Consorzio 1 di Trapani e interessa i territori dei Comuni di Sambuca di Sicilia, Sciacca, Menfi, Santa Margherita Belice, Partanna e Castelvetrano. Sono previsti analisi periodiche da parte del Comune di Castelvetrano, dell’Asp e dell’Arpa per verificare il rispetto dei parametri chimici di legge, con la sospensione immediata in caso di superamento dei valori limite. Il decreto stabilisce anche il tipo di utilizzo dell’acqua depurata nelle campagne, con il metodo dell’irrigazione a goccia.

"Il volume annuo dell’acqua che si potrà mettere a disposizione delle campagne -spiega l’assessore regionale all’Energia e ai servizi di pubblica utilità, Roberto Di Mauro- è stimato in quasi 8 milioni di metri cubi, un quantitativo importante in un momento di grave difficoltà per gli agricoltori siciliani a causa degli effetti della siccità. È un modello che si può riproporre anche in altre zone della Sicilia, soprattutto in quelle dove i campi sono più in sofferenza e dove ci sono impianti che si prestano, come a Ribera o come a Sciacca o a Bivona, nell’Agrigentino, in modo da dare serenità agli agricoltori. Stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti possibili tra quelli individuati dalla cabina di regia istituita dal presidente Schifani per reperire ogni risorsa disponibile, prestando estrema attenzione per garantire la qualità dell'acqua, in modo da tutelare i produttori agricoli, ma anche i consumatori finali".

Sempre in tema siccità, la Protezione civile siciliana ha stanziato oltre 1,5 milioni di contributi ai Comuni e ad altri enti territoriali per la manutenzione e l’acquisto di autobotti destinate al rifornimento idrico. Sono i primi contributi autorizzati per contrastare la forte siccità che sta colpendo l’Isola. Sono oltre 200 le istanze pervenute sino ad oggi al dipartimento regionale in base alle modalità indicate dal dirigente generale Salvo Cocina e 109 gli interventi autorizzati già dal mese di maggio. Interventi che si inseriscono all’interno del Piano per l’emergenza idrica, per la cui realizzazione il presidente della Regione, Schifani, è stato nominato commissario delegato.

Le somme sono così distribuite: 977 mila Euro per riparare 98 autobotti, 389 mila Euro per acquistarne 10 usate e 167 mila Euro per comprarne una nuova. 
Per la maggior parte, quindi, si tratta di lavori di manutenzione di mezzi già nelle disponibilità degli enti. Il contributo per l’acquisto di un’autobotte nuova, invece, è stato concesso all’Unione dei Comuni paesi dei Nebrodi (Caprileone, San Marco d'Alunzio e San Salvatore di Fitalia). 

I Comuni di Agrigento, San Giovanni Gemini (Ag), San Cataldo (Cl), Aidone (En), Castronovo di Sicilia e Caccamo (Pa), Patti, Caronia e Gioiosa Marea (Me) hanno ottenuto l'autorizzazione per le somme necessarie all’acquisto di autobotti usate in pronta consegna. Esaurite tutte le richieste per mezzi in pronta consegna, si procederà al finanziamento di contributi per autobotti nuove, ove i Comuni richiedenti e i fornitori assicurino tempi di consegna e di messa in esercizio compatibili con quelli dell’emergenza in corso e comunque, in linea generale, entro agosto/settembre.

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