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Illycaffè, via alle selezioni per la Guida Bar d'Italia

E' la 25a edizione della raccolta dei migliori bar e caffè della Penisola

Illycaffè e la rivista Gambero Rosso e annunciano l’avvio delle selezioni per la Guida Bar d’Italia 2025. La raccolta dei migliori bar e caffè della Penisola giunge quest’anno alla sua 25° edizione e incorona, con i Tre chicchi e le Tre tazzine e con il Premio illy Bar dell’Anno, i protagonisti del settore che rappresentano al meglio i valori di qualità, eccellenza e sostenibilità.

Tra le migliori insegne italiane selezionate dal Gambero Rosso, sarà il bar più virtuoso ad aggiudicarsi il Premio illy Bar dell’Anno 2025: il prestigioso riconoscimento, che rappresenta la volontà di illycaffè di supportare uno sviluppo sempre più responsabile dei caffè italiani mira, come sottolinea il comunicato ufficiale, "a rendere il rito del caffè ancora più sostenibile, sia in termini di impatto, di cura nel packaging e di migliore gestione del ciclo di smaltimento dei diversi rifiuti, sia sul fronte delle materie prime, prediligendo alimenti a filiera corta". 

Per la 25° edizione della Guida Bar saranno cinque i giudici incaricati di selezionare i finalisti e premiare il vincitore: Antonia Klugmann, illy Chef Ambassador; Lorenzo Ruggeri, direttore Gambero Rosso; Marina Savoia, Curatrice della Guida Bar d'Italia; Moreno Faina, direttore Università del Caffè illy e Violante Avogadro, chief Communication & key client officer illy.

La proclamazione del vincitore del “Premio illy Bar dell’Anno” avverrà nel corso dell’evento di presentazione della Guida Bar d’Italia 2025, in programma a Milano, il prossimo 26 settembre al Teatro Manzoni. 

A conquistare il Premio nel 2024 è stato Paolo Griffa al Caffè Nazionale, di Aosta, un locale dove la sostenibilità è il filo conduttore dell’intero progetto: energia elettrica interamente ottenuta da fonti rinnovabili, packaging riciclabili al 97%, attenzione agli sprechi a tutto tondo, selezione dei fornitori che operino con gli stessi valori, garantendo qualità del prodotto e delle condizioni di vita di chi lavora lungo la filiera. A questo si aggiunge anche la valorizzazione del territorio con i prodotti di piccole realtà valdostane ed erbe spontanee impiegate nelle preparazioni raccolte in un orto sinergico a pochi passi.

“Oggi abbiamo a portata di mano ogni tipo di informazione -spiega Antonia Klugmann-. Non possiamo, quindi, ignorare l’impatto che il nostro sistema alimentare ha sull’equilibrio dell’ecosistema terrestre. La perdita di biodiversità, la deforestazione nonché il cambiamento climatico sono, purtroppo, alcune delle conseguenze dell’adozione di modelli alimentari non ecologici e quindi non sostenibili. È indispensabile che ciascun operatore del settore ragioni in termini etici riguardo all’ambiente, costruendo nel tempo un modello di ristorazione più sostenibile e tentando di ampliare il proprio impatto impegnandosi a comunicare in modo corretto il proprio lavoro e i propri valori al pubblico” 


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EFA News - European Food Agency
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