Non riceve alcun finanziamento pubblico
Direttore responsabile:
CLARA MOSCHINI

Facebook Twitter Youtube Instagram LinkedIn

Pseudo aviaria: Brasile blocca export carne di pollame e suoi prodotti

La misura già confermata dal ministero dell'agricoltura Mapa riguarda 44 Paesi nel mondo

E' stata battuta solo in queste ore la notizia sulla misura presa dal ministero dell'agricoltura del governo Lula, che prevede la sospenzione dell'export di carne di pollame verso 44 Paesi nel mondo. Una decisione obbligata dal rischio del propagarsi della malattia di Newcastle, chiamata anche pseudo-influenza aviaria (o semplicemente DNC)). In Brasile è dunque emergenza zoosanitaria, decretata dopo la scoperta nel comune di Anta Gorda, Stato del Rio Grande do Sul, di un focolaio del temuto virus che colpisce uccelli selvatici e d'allevamento. Una misura similare a causa dell'aviaria era già stata presa circa un anno fa, quando il Brasile di concerto col governo di Tokyo bloccò le esportazioni avicole (pollame e uova) verso il Giappone, ma il divieto venne limitato solo ai comuni in cui vennero rilevati focolai del virus così altamente contagioso.

In realtà il ministero dell'agricoltura brasiliano (Mapa) già il 19 luglio scorso aveva emesso il comunicato ufficiale: una sospensione preventiva -precisava-, dell'esportazione di carne di pollame e suoi prodotti, che "soddisfa i requisiti concordati nei certificati sanitari internazionali con più di 40 Paesi".

"La certificazione per l'esportazione è un accordo bilaterale tra i paesi partner, e per questo motivo Mapa ha preventivamente esaminato i Certificati Sanitari Internazionali (CSI) al fine di soddisfare le garanzie e i requisiti concordati. Secondo le norme internazionali per il commercio degli uccelli e dei loro prodotti, il Brasile effettua la sospensione della certificazione temporanea, al fine di garantire la trasparenza del servizio ufficiale brasiliano nei confronti dei paesi importatori dei prodotti",si legge nella nota.

Per Paesi come la Repubblica popolare cinese, l’Argentina e il Messico, la sospensione si applica, per ora, a tutto il Brasile. In questo caso i prodotti soggetti a restrizione sono carne di pollame, carne fresca di pollame e suoi derivati, uova, carne per l'alimentazione animale , materia prima di pollame per scopi opterapici , preparazioni di carne e prodotti sanguigni non trattati. Dallo Stato del Rio Grande do Sul, esportazioni verso Sud Africa, Albania, Arabia Saudita, Bolivia, Kazakistan, Cile, Cuba, Egitto, Filippine, Georgia, Hong Kong, India, Giordania, Kosovo, Macedonia, Myanmar, Montenegro, Paraguay, Polinesia Francese, Perù, Regno Unito, Repubblica Dominicana, Sri Lanka, Tailandia, Taiwan, Ucraina, Unione Europea, Unione Economica Eurasiatica, Uruguay, Vanuatu e Vietnam. 

Peosegue il comunicato: "Tra i prodotti figurano carne di pollame fresca, refrigerata o congelata; uova e prodotti a base di uova ; carne, prodotti a base di carne e frattaglie di pollame; farine di pollame, maiale e ruminanti; teste e piedi; grassi di pollame; salsicce cotte, stagionate e salate; prodotti a base di carne lavorati e termolavorati ; e materie prime e prodotti per l'alimentazione animale. La carne di pollame non può essere esportata nel raggio di 50 km dal focolaio. Farina di pollame, piume e pesce per l'alimentazione degli animali; e prodotti a base di carne non commestibili cotti, lavorati termicamente, derivati dal pollame, per paesi come Canada, Corea del Sud, Israele, Giappone, Marocco, Mauritius, Namibia, Pakistan, Tagikistan, Timor Est . I CSI per queste destinazioni con una data di produzione fino all'8 luglio non rientrano nelle restrizioni e potrebbero essere rilasciati".

Il Rio Grande do Sul è il terzo maggiore esportatore di carne di pollo in Brasile, dietro Paraná e Santa Catarina. Nei primi sei mesi dell'anno, lo Stato ha esportato 354mila tonnellate, generando un fatturato di 630 milioni di dollari. Queste esportazioni hanno rappresentato il 13,82% dei 4,55 miliardi di dollari generati dal Paese e il 14,1% dei 2,52 milioni di tonnellate esportate dal Brasile nello stesso periodo. Nel primo semestre dell’anno le principali destinazioni della carne di pollo proveniente dal Rio Grande do Sul sono state gli Emirati Arabi Uniti (48mila tonnellate – 94 milioni di dollari), l’Arabia Saudita (39mila tonnellate – 77 milioni di dollari), la Cina ( 32mila tonnellate – 52 milioni di dollari) e Giappone (20mila tonnellate – 43 milioni di dollari). 

.



 

CTim - 42675

EFA News - European Food Agency
Simili
◄ Torna alla pagina precedente