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Tetra Pak, 25 anni di report di sostenibilità

Esclusivo: Francesca Priora (Sustainability Director) anticipa le novità del rapporto 2024

Verrà presentato in Italia nelle prossime ore il nuovo Report di Sostenibilità 2024 di Tetra Pak, la multinazionale svedese, con filiale anche in Italia, che dal 1951 produce sistemi integrati per il trattamento e il confezionamento degli alimenti. Si tratta del 25° Report di sostenibilità per un'azienda che ha fatto del green il suo core business fin dagli anni '70 del secolo scorso, come spiega a Efa News Francesca Priora, Sustainability director Tetra Pak South Europe, che anticipa alcune delle novità contenute nel nuovo report che racchiude i dati dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023.

"La grande novità, a dirla tutta, è essere entrati in anticipo, parlo degli anni '70, dentro un sistema di sostenibilità che delibera direttamente sul concetto di sistemi alimentari -spiega la manager-. Avere valutato con grande anticipo, dunque, il core business che è l'accesso al cibo di qualità e la produzione di cibo con le minori perdite e con i minori sprechi alimentari possibili".

Quattro sono le aree su cui si basa il report: circolarità, clima, natura e sostenibilità sociale "con un approccio non marketing ma programmatico", sottolinea Priora. Dati, programmi e grandi investimenti sono i driver necessari per raggiungere obiettivi nel lungo periodo, obiettivi da amplificare lungo tutta la catena del valore di clienti che, per un'azienda come Tetra Pak sono i grandi produttori di latte, succhi, passate di pomodoro, vino, olio. "Ormai -aggiunge Priora- spaziamo fino al gelato e al settore caseario".

Nuovo programma Factory sustainable solutions

Tra le novità che sono contenute nel report 2024 vi è quella che riguarda lo spreco alimentare. "Uno dei punti focali del report è il programma Factory sustainable solutions -sottolinea Priora-, un approccio all'industria che mira all'ottimizzazione dell'energia, dell'acqua e dei processi di lavaggio. Il programma è un metodo di lavoro che utilizziamo nelle nostre fabbriche e che è stato definitivamente formalizzato nell'ultimo periodo: mira a implementare tecnologie di avanguardia per minimizzare lo spreco di materie prime, CO2 e acqua. 

Perché ha senso che l'industria faccia questo? Perché i grandi gruppi, quelli più avanzati in tema di innovazione e sostenibilità, stanno introducendo questi metodi? "Per ridurre i costi, certo -risponde la manager- ma anche perché la normativa in Europa si sta muovendo in questa direzione. Una delle prime tasse sulla CO2 è stata introdotta per prima in Cina e sta impattando tantissimo sui piani di produzione. Operare in un modo sostenibile significa ridurre i costi, essere all'avanguardia laddove le normative stanno introducendo regole, ma anche essere competitivi in quei mercati che stanno crescendo. Lo annunciamo in questo report, è una del parti di cui siamo più orgogliosi e l'abbiamo introdotta negli ultimi due anni: di fatto, questa struttura, che funziona in tutte le nostre fabbriche, viene annunciata proprio in questo nuovo report".

D'altra parte ribadisce la manager, i target green al 2025 sono dietro l'angolo, così come le normative che parlano del 2030 come data per la nuova transizione ecologica. "Avere risultati in quel momento significa investire oggi, se non ieri, e per fortuna Tetra Pak già ieri investiva molto", sottolinea Priora che punta il dito sui quattro pilastri del report 2024. Analizzandoli uno per uno nelle loro ultime novità.

I 4 percorsi chiave: Circolarità

"Partiamo dalla 'circolarità' -dice Priora- Cento milioni di Euro investiti ogni anno solo in ricerca e sviluppo degli imballaggi. È questa la cifra che dal 2023 noi mettiamo ogni anno in ricerca e sviluppo. Una cifra che vuol dire mettere alla base della circolarità un fortissimo senso di solidità nell'oggi e nel domani. Significa andare a reinvestire i nostri ritorni per andare a capire come il packaging debba necessariamente uscire da quell'area di “colpevolezza” che spesso il legislatore e il consumatore assegna a questo settore che, invece, deve ritornare a essere il modo per minimizzare gli sprechi nella catena del valore". 

Clima

"Punto due: il clima. Sono del 20% in meno le emissioni lungo tutta catena del valore che abbiamo ridotto dal 2019 al 2023 -conferma Priora- Come si raggiunge questo risultato? Per esempio avendo già oggi quasi il 90% di consumo di elettricità solo da fonti rinnovabili. Ma noi guardiamo avanti: entro il 2030, che se pensiamo a livello di piani industriali è davvero domani, raggiungeremo l'azzeramento di tutte le emissioni di tutte le nostre attività". 

Natura

"Il terzo pilastro è la natura -dichiara Priora-. Il grande dibattito della normativa è sulla circolarità oggi: ebbene, noi puntiamo più avanti e vediamo che la prossima grande sfida, o meglio, per noi 'l'opportunità', è quella della biodiversità. Se guardiamo ai nostro obiettivi abbiamo già raggiunto la valutazione A nel sistema più rigoroso, ossia il Cdp, Carbon disclosure project, che ha attribuito a Tetra Pak 28,9% di riduzione nelle emissioni di solventi delle nostre attività grazie ai miglioramenti dei processi produttivi: siamo uno dei più grandi acquirenti di cosiddetta 'carta liquida' per cartoni per vivande e stiamo lavorando coi nostri fornitori per ulteriori riduzioni fortissime". 

"In quest'ottica -aggiunge Priora- è interessante il dato della riduzione del 35% nel prelievo di acqua in tutti i siti di produzione. Quindi, laddove la carta viene utilizzata e trasformata, lavoriamo per abbattere anche i consumi cosiddetti 'paralleli': se pensiamo ai piani di riduzione di accesso all'acqua pensiamo a un grande capitolo da affrontare, ma è un business per tantissime altre aziende che si stanno affacciando ora al tema".

Sostenibilità sociale

Ultimo pilastro green, la sostenibilità sociale. "È già un concetto difficile da associare ad aspetti concreti, ed è per questo che lavoriamo su questi programmi di strategia e investimento. Parlo della sostenibilità sociale, che è importantissima -sottolinea Priora-. Nel report abbiamo voluto citare gli esiti dei programmi che abbiamo introdotto. Con la sostenibilità sociale si guarda spesso solo all'interno delle proprie aziende, al management, agli uffici, alle fabbriche. Ebbene, per noi la sostenibilità sociale è interna: il numero di donne in posizione dirigenziale è aumentato dal 14% al 23% in 3 anni, dal 2020 al 2023. Non per una politica di quote rosa ma per una copertura di bisogni diversi: più ci sono profili di educazione, età, provenienza diversa più riusciamo a indirizzare i bisogni dei nostri clienti". 

Uno sguardo "serio" dentro e uno all'esterno sono i due cardini della strategia di sostenibilità sociale secondo Tetra Pak. "Abbiamo introdotto una due diligence sui diritti umani per i lavoratori che sono coinvolti nella catena del valore del riciclo -spiega Priora-. Quindi,, da noi, è stata informatizzato tutto ciò che è raccolta degli imballaggi post consumo, che in Europa è regolata attraverso direttive e che in altre aree del mondo, come Nord Europa e in parte dell'Asia, è normata dall'industria ma che nel resto del mondo, dove i volumi sono enormi, è gestita da cooperative che escono un po' dalle trame di controlli e norme. Per noi tutto ciò rientra nello stesso sistema di due diligence sui diritti umani. L'obiettivo è sempre lo stesso: armonizzare il rapporto di collaborazione e partnership con la filiera".

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EFA News - European Food Agency
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