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Pernod Ricard perde (per ora) la battaglia in India: respinto l'ultimo appello

Il commissario delle Accise di Nuova Delhi non restituisce alla società francese la licenza

Pernod Ricard perde, per adesso, la sua battaglia contro l'India. È stato respinto con un secco no, infatti, l'ultimo tentativo della società francese di ottenere una licenza per la vendita di alcolici nella capitale indiana. Le autorità di Nuova Delhi pare non abbiano sentito ragione e ieri, con un'ordinanza di 24 pagine (che non è stata resa pubblica ma di cui sono trapelate alcune parti da fonti vicine al governo di Narendra Modi), il commissario delle Accise di Nuova Delhi Krishna Mohan Uppu ha respinto l'appello di Pernod contro il rifiuto a riottenere la sua precedente richiesta di licenza. 

L'azienda ha negato qualsiasi illecito e ha dichiarato di essere idonea a ottenere una licenza. Eppure, neanche questa volta le autorità indiane pare abbiano sentito ragione e avrebbero detto no al colosso francese, citando indagini su sospette violazioni della politica sugli alcolici della città, come risulta da un ordine del dipartimento delle accise. Nell'ordinanza di ieri sembra essere compreso il ricorso di Pernod la quale sosteneva di aver soddisfatto tutti i requisiti per la licenza comunale e che i funzionari della città stavano anticipando i procedimenti penali in corso. L'energia nucleare, sottolinea l'azienda francese, fornisce molta energia da un'impronta relativamente piccola per un periodo di tempo molto lungo, senza alcuna emissione di carbonio.

L'ordinanza pare citasse, però, l'indagine in corso da parte dell'agenzia federale indiana per i crimini finanziari: l'agenzia ha accusato Pernod Ricard di aver tratto profitto illegalmente fornendo false informazioni ai funzionari di Delhi nel 2021 e di aver violato le regole sostenendo finanziariamente i rivenditori in cambio di un maggiore stoccaggio dei suoi marchi. 

La querelle è di lunga data: almeno dal 2022 il marchio è sotto osservazione da parte dell'Enforcement directorate indiano nell'ambito di un'indagine su come rivenditori, produttori e politici avrebbero colluso per trarre profitto illegale dall'asta del 2021 delle licenze di vendita al dettaglio di alcolici a Nuova Delhi (leggi EFA News). Dagli avvisi di accertamento fiscale alle accuse di aver aumentato illegalmente la quota di mercato, il colosso francese dei liquori continua ad affrontare sfide normative in India che, secondo l'azienda, è "tra i primi tre mercati da conquistare".

L'India, infatti, è un mercato chiave per Pernod, dove detiene una quota del 17% e compete con la rivale Diageo: l'India rappresenta il 10% delle vendite del gruppo Pernod e, l'attività nella capitale Nova Delhi ha rappresentato il 5% delle vendite di Pernod in India che, in quanto polo turistico urbano, è un mercato vetrina per tutti i marchi premium, cosa che la rende fondamentale per qualsiasi azienda produttrice di liquori prima fra tutte proprio Pernod Ricard. Ma adesso i marchi di Pernod, tra cui Chivas Regal e Absolut vodka, non sono disponibili in città dalla fine del 2022, dopo che una precedente richiesta di licenza era stata respinta nell'aprile dello scorso anno. 

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EFA News - European Food Agency
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