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Libri. Nicola Porro smonta la "grande bugia verde"

Il saggio controcorrente del noto giornalista accende il dibattito su un "tema viziato da troppi dogmi"

I ghiacci artici si stanno riducendo? Falso. Il numero dei morti a causa dei disastri naturali è in crescita? Falso. I dati indicano un aumento dei fenomeni estremi? Falso. Le previsioni annunciano una qualche catastrofe planetaria nel prossimo futuro? Falso. Alla base di queste idee errate, e molto diffuse, vi sarebbe un utilizzo arbitrario e strumentale della scienza da parte della propaganda green, che punterebbe il dito contro l'uomo occidentale e il suo modello di sviluppo, presunti colpevoli del cambiamento climatico.

Nel suo volume "La grande bugia verde. Gli scienziati smontano, con dati reali, i dogmi dell'allarmismo climatico" (Liberi Libri, 2024), Nicola Porro raccoglie le ricerche di alcuni autorevoli specialisti (fisici, geologi, climatologi, meteorologi ma anche economisti e ingegneri) mostrando che non c'è alcun unanimismo tra gli esperti attorno al cambiamento climatico, soprattutto sul ruolo e sull'influenza dell'uomo.

Da protagonista della comunicazione, l'autore sottolinea che la questione è ormai passata nelle mani dei media rendendo impossibile combattere con metodo scientifico una narrazione che si è imposta da un lato come una sorta di fede ecologista, e dall'altro come il maggiore interesse economico e politico del nostro tempo: il green.

Un saggio che si inserisce nel filone dei "bastian contrari", su un argomento in cui circa il 97% della comunità scientifica ostenta certezze e tende a rifiutare il confronto. Rifiutando così il principio in base al quale mille conferme empiriche non convalidano una teoria, mentre un solo fatto negativo, la smentisce.

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