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Granchio blu. Legacoop Agroalimentare: "commissario da nominare al più presto"

Presidente Maretti chiede un "monitoraggio scientifico sulla presenza della specie"

"Deve essere al più presto nominato il commissario straordinario al granchio blu". A chiederlo è Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare. "Ad un anno di distanza dalle prime misure messe in campo dal ministero, riconfermiamo l’esigenza di un coordinamento della calamità e attendiamo la nomina del commissario straordinario, (come stabilito dal dl n°63 del 15 maggio 2024). Inoltre auspichiamo che il piano di intervento, che dovrà essere redatto dal commissario, preveda il coinvolgimento attivo delle associazioni di categoria e delle imprese sul territorio per indirizzare al meglio le risorse disponibili". Quanto Maretti chiede, anche a nome delle realtà territoriali di Legacoop, è di "insistere ed investire su misure di contrasto alla specie e su strumenti di tutela, incentivando ulteriormente la campagna di smaltimento, anche destinando ad essa ulteriori risorse per poterla proseguire senza gravare sulle singole imprese". Questo è "fondamentale per assistere le cooperative nella lotta al granchio", spiega il presidente.

A causa della presenza del granchio blu, il calo di produzione della vongola verace ad oggi si aggira tra il 60%-70% rispetto al 2022/2023 e quest’anno "soltanto il duro lavoro di tutela e contrasto al granchio messo in campo dai cooperatori del basso ferrarese, grazie a strumenti come teli e recinti di contenimento/difesa, permette una raccolta minima di prodotto", sottolinea Maretti. "Produzione minima che appunto richiede ingenti investimenti e ore di lavoro per poter essere preservata. Strumenti di difesa che però non possono essere messi in campo da tutte le cooperative di acquacoltura a causa delle diverse aree coinvolte dalle concessioni e ove possibile il loro utilizzo, richiedono molta manutenzione e cura per evitare fenomeni di anossia all’interno degli stessi allevamenti".

Per questo "di rilevante importanza sarà concretizzare un vero monitoraggio scientifico sulla presenza della specie e sugli effetti della sua interazione con l’habitat. Non si può fare affidamento su isolati fenomeni di moria del granchio che essendo causati da fenomeni atmosferici rappresentano oltretutto un segnale di pericolo non solo per il granchio, ma per l’intero ecosistema già messo a dura prova". In questo quadro è imprescindibile "la sinergia tra imprese e mondo della ricerca per raggiungere l’obiettivo della tutela e recupero della produzione di vongole veraci, convivendo con la specie e mirando sempre più a diversificare ulteriormente le tipologie di allevamento e pesca nei comparti".

Un anno fa il ministero autorizzava la spesa di 2,9 milioni di euro a favore dei consorzi, delle imprese di acquacoltura e della pesca per provvedere alla cattura ed allo smaltimento del granchio blu. Risorse che sono state ulteriormente incrementate nel corso del 2023. Ma nonostante tutto la situazione nella Sacca di Goro e nei canali adduttori delle Valli di Comacchio resta critica. A parlare sono i numeri. Nel 2023, da luglio a novembre, sono stati smaltiti quasi 427mila chili di granchio blu, mentre da marzo a fine luglio di quest’anno i chili smaltiti sono stati poco più di 403mila. "In soli 5 mesi del 2024 si è quasi raggiunto il totale complessivo smaltito nel 2023. Dunque il quantitativo smaltito nel 2023 verrà ampiamente superato quest’anno visto che la campagna, grazie anche al milione di euro stanziato a luglio dalla Regione Emilia-Romagna, continuerà almeno fino settembre con l’auspicio di proseguire fino a novembre", conclude il presidente.

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