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CLARA MOSCHINI

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Vendemmia anticipata: raccolto di qualità ma ora c'è l'incognita grandine

Anche quest'anno, fattore climatico determinante per la maggior parte delle produzioni in tutta la penisola

La vendemmia 2024 offre già una buona manciata di certezze. Come l'anno scorso produrrà quantità ridotte ma - a detta della maggior parte dei viticoltori - la qualità sarà eccellente. Le temperature più alte della media, inoltre, hanno indotto a un ulteriore anticipo della campagna vendemmiale: nella maggior parte dei vigneti si era già al lavoro alla fine di luglio. In generale, il fattore climatico sarà determinante.

Nel pesarese, ad esempio, lo Chardonnay è stato raccolto già da 15 giorni, analogamente al Ciliegiolo (tra i 10 e i 20 giorni di anticipo). "Abbiamo cominciato dieci giorni prima, il pinot nero il 10 agosto era già pronto, come anche le basi di albanella e dei vitigni precoci", racconta un produttore, rallegrandosi dei temporali che, la settimana scorsa, hanno temporaneamente interrotto la calura e la siccità.

"Le vigne più vecchie presentano dei grappoli ricchi di polpa e molto turgidi, piuttosto sorprendente per la lunga siccità estiva, interrotta dalle ultime piogge provvidenziali", sottolinea un altro viticoltore. "Questo ci fa capire quanto le la vigna abbia radici capaci di andare in profondità e sia capace di adattarsi agli stress climatici. E’ una vendemmia molto positiva per quantità e qualità, con uve sanissime. Avremo vini bianchi non troppo alcolici e grandi rossi come il nostro Luigi Fiorini".

In altre regioni - tra loro anche distanti - c'è tuttavia l'incognita maltempo. Nella mattinata di ieri, sui filari del Franciacorta (in particolare a Erbusco e a Rovato) si sono abbattuti intensi temporali, caratterizzati da una fitta grandine.

Sui Castelli Romani, il clima secco, oltre all'anticipo della vendemmia di circa 15 giorni, dovrebbe favorire la qualità delle uve. Rimane però, anche qui, il rischio grandine, che potrebbe compromettere i raccolti. "Le viti più giovani soffrono per la siccità, mentre quelle più vecchie, con radici profonde, hanno resistito meglio. Una pioggia moderata adesso sarebbe l’ideale, ma i temporali violenti potrebbero essere disastrosi", spiega un produttore del Consorzio di Tutela Vini Frascati Docg.

Se da un lato la siccità primaverile ha ridotto notevolmente i parassiti, "non abbiamo mai visto una siccità così prolungata, e le viti ne risentono. La mancanza di sistemi di irrigazione rende la situazione ancora più complicata", sottolinea un altro viticoltore laziale.

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EFA News - European Food Agency
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