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Distretti agroalimentari/2. Export riso unico in negativo

Boom export oleario (+65%). Germania si conferma primo partner commerciale

Il Monitor dei distretti agroalimentari italiani al 31 marzo 2024, curato dal Research Department di Intesa Sanpaolo (leggi notizia EFA News) rivela luci e ombre nella filiera del lattiero-caseario: il principale distretto in termini di valori esportati, il Lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale, arretra leggermente (-3,7%). Anche la Mozzarella di bufala campana riduce le esportazioni nel primo trimestre del 2024 (-10,3%) dopo la crescita del 7,4% registrata nel 2023. Fanno da contraltare i successi del distretto Lattiero-caseario parmense che tocca +36% nel primo trimestre del 2024.

Tuttavia, la filiera che contribuisce maggiormente alla crescita delle esportazioni dei distretti agroalimentari italiani è quella dell’olio con un +65%, con aumenti a doppia cifra per tutti e tre i distretti che la compongono: +71,7% per l’Olio toscano, +44,2% per l’Olio umbro e +55,4% per il comparto oleario del distretto dell’Olio e pasta del barese. Le stime produttive elaborate da Ismea indicano una ripresa del 20% per la campagna 2023-24 (dopo il crollo del 37% nell’annata 2022-23). Continua anche la spinta sui prezzi, dopo i forti rialzi del 2023 determinati dalla scarsa disponibilità mondiale.

La filiera del riso è l’unica a chiudere con un segno leggermente negativo il primo trimestre del 2024 (-0,8%). Invariato il Riso di Vercelli, che dopo il +26,1% dello scorso anno, conferma i flussi del primo trimestre del 2023 (-0,02%); lieve calo per il Riso di Pavia (-1,7%).

In crescita la filiera del caffè (+8% nel primo trimestre del 2024), dove spicca il distretto del Caffè di Trieste (+13,8%). Crisi logistiche e cambiamenti climatici hanno avuto un impatto maggiore sui prezzi del caffè rispetto ad altre commodity.

Bene anche il distretto dell’Ittico del Polesine e del Veneziano (+19,8%). Proseguono nel territorio i tentativi per arginare l’invasione del granchio blu, tra cui la pesca del crostaceo e l’istituzione di ambienti protetti con aree recintate.

La Germania si conferma il primo partner commerciale per i prodotti dei distretti agroalimentari (+4,2%); riprendono vigore i flussi verso gli Stati Uniti (+17,2%) dopo il lieve calo del 2023 (-1,4%); in crescita anche Francia (+1,9%) e Regno Unito (+0,8%). Le economie emergenti, che rappresentano il 20% del totale delle esportazioni distrettuali agroalimentari, segnano un progresso del 10,1% tendenziale (rispetto al +5,8% delle economie avanzate). Tra queste vanno segnalate Polonia (+10,3%) e Romania (+17,5%); in recupero Cina (+6,9%) e Russia (+44,7%).

“Il comparto agroalimentare italiano continua a crescere anche negli ultimi mesi: si conferma così uno dei settori più brillanti per l’export, nonostante scenari complessi dal punto di vista geopolitico e climatico", ha commentato Massimiliano Cattozzi, responsabile Direzione Agribusiness Intesa Sanpaolo. "Per incrementare la competitività e la crescita sui mercati esteri, Intesa Sanpaolo continua a operare fornendo supporto agli investimenti grazie agli oltre 6 miliardi di euro erogati dalla Direzione Agribusiness, dal 2021 a oggi, alle sole Pmi del mondo agroalimentare con finanziamenti a medio e lungo termine in particolare destinati a sostenibilità, innovazione e digitalizzazione. Si tratta di accompagnare le progettualità anche di aziende di minori dimensioni prevalentemente nei processi di transizione e sviluppo sostenibile che Intesa Sanpaolo supporta tramite il programma Il tuo futuro è la nostra impresa per dare sempre maggior slancio al Made in Italy agroalimentare”.

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EFA News - European Food Agency
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