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Piano Mattei, incontro per Confindustria Assafrica & Mediterraneo

Acqua, agricoltura, formazione: i progetti avviati continueranno a crescere

La sede di Confindustria a Roma è stato il palcoscenico per l’incontro riservato alle aziende associate a Confindustria Assafrica & Mediterraneo sul Piano Mattei. All’iniziativa, svoltasi a porte chiuse, ha partecipato Antonio Gozzi, Special advisor autonomia strategica Europea, Piano Mattei e Competitività di Confindustria; Fabrizio Saggio, consigliere Diplomatico del presidente del Consiglio e coordinatore della Struttura di missione del Piano Mattei; Regina Corradini D’Arienzo, amministratore delegato di Simest, insieme ai rappresentanti del ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di Cassa Depositi e Prestiti. 

I delegati delle aziende associate hanno potuto approfondire le opportunità che derivano dall’implementazione del Piano strategico per l’Africa e presentare le proprie progettualità di investimento nel Continente. L’incontro è stato inoltre l’occasione per un approfondito dialogo con la Struttura di missione per il Piano Mattei per l’Africa e ha segnato un ulteriore passo nel confronto con le istituzioni sul contributo che il settore privato italiano può dare all’implementazione del Piano e ai progetti nei nove Paesi pilota.

"Le attività dell’Associazione si inseriscono pienamente nella strategia di attenzione che il Governo sta dedicando all’Africa -sottolinea Massimo Dal Checco, presidente di Confindustria Assafrica & Mediterraneo-. Il Piano Mattei, in una visione strategica di lungo periodo, contribuisce a rafforzare il coordinamento tra gli attori pubblici e privati che operano nel Continente. Per le imprese italiane l’accompagnamento istituzionale, il supporto della rete diplomatica e gli strumenti finanziari, come quelli offerti da Simest e Cdp e di Sace sono fondamentali per operare in questi mercati". 

"La presenza della Struttura di Missione Piano Mattei -aggiunge Del Checco- è un segnale di coinvolgimento del settore privato e di attenzione sul contributo che imprese di eccellenza italiane possono fornire nell’implementazione dei progetti di crescita nel Continente e nel rafforzamento di partenariati industriali stabili e di reciproco vantaggio con i paesi africani".

"In questa importante occasione -ha detto il ministro Plenipotenziario Fabrizio Saggio- mi preme sottolineare che il Piano Mattei è anzitutto un progetto di interesse nazionale. Per funzionare esso ha bisogno di tutti gli attori del Sistema Italia, dalle istituzioni al settore privato, che voi qui rappresentate numerosi. Dall'acqua, all'agricoltura, alla formazione, che permea in maniera trasversale le iniziative del Piano, i progetti avviati a seguito del Vertice Italia-Africa di fine gennaio sono numerosi e continueranno a crescere anche in termini di ulteriori Paesi che potranno aggiungersi al Piano grazie al sostegno degli strumenti finanziari innovativi che in questi primi mesi sono stati istituiti in costante coordinamento con la Farnesina. La Struttura di Missione per il Piano Mattei qui presente oggi è a disposizione delle imprese per approfondire questa prospettiva di sistema nazionale".

Durante la riunione, inoltre, sono stati presentati tecnicamente i nuovi strumenti finanziari a supporto delle imprese, tra cui la nuova Misura Africa di Simest, presentata dall’ad Regina Corradini d’Arienzo, la quale ha dichiarato. "L’Africa -spiega l'ad- ha assunto un ruolo centrale per la competitività e per la crescita delle imprese italiane. Tra i tanti indicatori positivi che si registrano nel Continente ricordo l’alta percentuale di 'giovani', l’abbondante presenza di materie prime strategiche, la vasta disponibilità di terre arabili e i volumi consistenti di investimenti infrastrutturali annui. Attraverso la Misura Africa, Simest (Gruppo Cdp) con la regia della Farnesina s'impegna, nell’ambito del Piano Mattei, a supportare le imprese italiane nel cogliere le opportunità di crescita provenienti dal Continente. La Misura è stata messa a punto a valle di un costruttivo dialogo con associazioni di categoria e imprenditori, e permette di supportare, fra l’altro, non solo gli esportatori italiani in Africa, ma anche gli importatori di materie prime strategiche e soprattutto chi ancora non opera in Africa". 

"Intendiamo, infatti -prosegue Corradini d'Arienzo- finanziare tutte quelle aziende delle filiere italiane, moltissime delle quali pmi, che non sono ancora esportatori, affinché rafforzino la propria competitività nei mercati internazionali, e nello specifico in Africa, trovando nuove aree di sbocco dell’eccellenza del Made in Italy. A ciò si aggiunge la possibilità di finanziare anche le spese di formazione di 'giovani africani' da impiegare nel continente o nei siti produttivi in Italia, contribuendo quindi alla risoluzione della cronica carenza di manodopera in determinati mestieri, necessità che ci è stata espressa con forza dalle aziende di molti settori".

Fc - 44246

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