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Accordo Ue-Mercosur verrà mai ratificato? O lo sarà senza il sì di Parigi?

A breve l'incontro Scholz-Macron: il tema è in agenda, ma la Francia sempre più contraria all'intesa


L'accordo commerciale tra l'Unione Europea e i Paesi del Mercosur (quest'ultimo include Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay), è al centro di intense discussioni diplomatiche. Secondo l'odierno report del giornale tedesco Handelsblatt, nonostante recenti tentativi di modifiche all'intesa per placare le critiche, vi è scetticismo sulla sua effettiva ratifica. In particolare, la Francia e qualche altro membro dell'UE hanno espresso crescenti riserve, rendendo improbabile una nuova intesa con il loro sostegno.

È previsto che il tema sia discusso anche nell'imminente incontro (mercoledì prossimo) a Berlino tra il cancelliere tedesco Olaf Scholz e il presidente francese Emmanuel Macron. Le divergenze su questo tema avevano già caratterizzato i toni dell'incontro precedente a Evian, e non solo (vedi anche EFA News). L'adozione e la pubblicazione dell'"accordo di principio" dell'intesa Ue-Mercosur avvenuta il 1° luglio 2019 ma ancora non ratificata, mira a stabilire la più ampia area di libero scambio al mondo, che coinvolge circa 770 milioni di persone. Le questioni ancora aperte includono importanti aspetti ambientali, come la protezione della foresta amazzonica.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha enfatizzato l'importanza di nuovi accordi commerciali per rilanciare l'economia europea, soprattutto in termini di accesso a materie prime essenziali. Tuttavia, il percorso verso la finalizzazione dell'intesa rimane incerto, evidenziando le complessità delle dinamiche commerciali e ambientali internazionali.

Durante l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York la scorsa settimana, riporta Handesblatt, la von der Leyen aveva tenuto incontri con i leader di Argentina, Brasile e Paraguay, ossia Javier Milei, Luiz Inacio Lula da Silva e Santiago Pena. L'obiettivo di tali colloqui era evidente: accelerare i progressi sull'accordo commerciale tra l'UE e il Mercosur. All'inizio di settembre, il cancelliere tedesco Scholz, insieme ad altri dieci leader europei, aveva espresso in una lettera a von der Leyen la necessità impellente per l'Europa di formare alleanze robuste a fronte delle attuali dinamiche geopolitiche, sottolineando che la credibilità dell'UE è a rischio.

Tuttavia, la realizzazione dell'intesa sembra allontanarsi di giorno in giorno. Le resistenze della Francia aumentano, e il presidente Macron ha espresso più volte, dall'inizio dell'anno, la sua contrarietà all'accordo. Contrarietà esasperata dall'azione del senato francese, che a marzo scorso ha addirittura votato contro la ratifica del trattato di libero scambio Ceta con il Canada (attualmente in vigore in forma provvisoria, nell'attesa che venga ratificato dai parlamenti nazionali dei 28 Stati membri e di alcuni regionali), segnando l'impopolarità della politica di libero scambio tra i politici e i cittadini francesi. Quantomeno però Macron sembra voglia restare fedele al Ceta. E questo è pacifico. Ma non vuole più utilizzare il capitale politico per il Mercosur. 

Nel contesto delle trattative commerciali, prosegue dunque la tensione tra Francia e gli altri membri dell'Unione Europea che vorrebbero la ratifica. Il tedesco Bernd Lange, attuale capo della Commissione per il commercio del Parlamento europeo, ha espresso la necessità di superare le resistenze di Parigi, suggerendo che l'UE potrebbe dover procedere con la decisione sull'accordo commerciale con i Paesi del Mercosur, anche senza il consenso francese. Dal canto loro, alcuni funzionari della Commissione Europea hanno messo in rilievo come non sia possibile continuare a mettere gli interessi francesi davanti a quelli dell'intera Unione.

Per concludere, la Commissione potrebbe portare l'accordo negoziato al voto presso il Consiglio dell'UE, formato dai 27 Stati membri. La ratifica della parte commerciale dell'intesa richiederebbe una maggioranza qualificata, ossia il favore di almeno 15 Paesi membri che rappresentino non meno del 65% della popolazione complessiva dell'UE. Questo meccanismo garantisce che decisioni significative come appunto questa siano il risultato di un ampio consenso europeo.

CTim - 44274

EFA News - European Food Agency
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