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Copagri, ancora troppo diffuso lo spreco alimentare in Italia

In audizione al Senato, il sodalizio sottolinea che tra i più sprecati ci sono pane, pasta e ortofrutta

“Nonostante i significativi passi avanti fatti registrare dal nostro Paese in termini di riduzione degli sprechi alimentari, continua a essere fondamentale tenere alta l’attenzione su un fenomeno che resta ancora troppo diffuso e che non riguarda il mero consumo domestico, ma interessa l’intera filiera agroalimentare, lungo la quale ci sono ancora troppe dispersioni”. Lo ha sottolineato Copagri, la Confederazione dei produttori agricoli, intervenendo in audizione davanti alla Commissione agricoltura del Senato nell’ambito dell’esame di una serie di proposte di legge recanti misure per la riduzione dello spreco alimentare.

“Come produttori, ma anche come consumatori -ha fatto notare la Confederazione- non possiamo evitare di ragionare sul fatto che tra gli alimenti più sprecati ci siano il pane, la pasta e l’ortofrutta; fondamentale, in quest’ottica, è partire dal presupposto secondo cui, come emerge con chiarezza da recenti dati dell’osservatorio Waste Watcher International, il fenomeno dello spreco alimentare nel 2024 in Italia sia tornato a crescere, tanto da arrivare a valere oltre 13 miliardi di Euro”. 

“Questi numeri, non certo positivi -.prosegue la confederazione-, danno molto da pensare sulla necessità di una reale opera di educazione del consumatore e di una maggiore promozione della cultura del recupero; per questo, bisogna puntare con decisione su un modello di crescita sostenibile, che guardi con favore all’economia circolare e al consumo responsabile ed ecosostenibile”. 

Copagri ha anche ricordato che “l’agricoltura da sempre applica i principi dell’economia circolare, cercando di riutilizzare gli scarti, con la consapevolezza che ciò avviene sempre attraverso l’uso di risorse naturali ed energetiche, che non vanno sprecate”.

“Qualche spiraglio positivo -ha osservato la Confederazione- si intravvede dai dati, emersi dal medesimo studio, secondo i quali continua a crescere l’accortezza dei consumatori in merito a questi fenomeni; rispetto allo scorso anno, infatti, è sensibilmente aumentata la percentuale di intervistati che dichiara di dedicarsi alle ‘ricette di recupero’, che controlla la dispensa prima di fare la spesa e che valuta con attenzione la reale necessità di gettare nella spazzatura cibi che potrebbero comunque essere consumati”.

“In tale contesto -ha concluso Copagri-, appaiono più che positivi i dettami delle tre proposte di legge all’esame di Palazzo Madama, che si inseriscono nel solco della Legge 166/2016 e ne ampliano la valenza e la portata, favorendo le numerose azioni necessarie a far radicare in maniera sempre più decisa nelle aziende il principio dell’economia circolare”.

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