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CLARA MOSCHINI

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Zootecnia di precisione: meno inquinamento grazie alla sensoristica digitale

Crea presenta progetto Plf4Milk a stakeholders del settore caseario, tra cui Grana Padano e Granarolo

Dispositivi e sensori digitali di precisione per l’alimentazione automatizzata dei bovini, sistemi di monitoraggio del peso e misuratori del metano emesso dai ruminanti per produzioni di qualità attente al benessere animale e più sostenibili dal punto di vista ambientale. Sono questi alcuni dei risultati di Plf4Milk, nell’ambito del progetto Agridigit per l’agricoltura di precisione finanziato dal Masaf, realizzati dal Crea Zootecnia e Acquacoltura e presentati oggi a Roma alla presenza dei rappresentanti dei partner e di importanti stakeholders del settore, tra cui Riccardo Negrini (Associazione Italiana Allevatori - Aia), Angelo Stroppa (Consorzio Tutela Grana Padano), Marco Nocetti (Consorzio formaggio Parmigiano Reggiano), Vittorio Emanuele Pisani (Consorzio Tutela Provolone Valpadana), Simona Caselli (Granlatte Società Cooperativa Agricola) e Paolo Bulgarelli (gruppo Lactalis).

“Il progetto", dichiara il responsabile scientifico Fabio Abeni, ricercatore del Crea Zootecnia e Acquacoltura, "nasce dall’esigenza di impostare un quadro complessivo dei dati disponibili in formato digitale, in particolare quelli provenienti da sensori e altri sistemi informativi presenti a livello aziendale nell’allevamento bovino e bufalino, con l’obiettivo di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni, per migliorare l’efficienza del processo produttivo e la qualità del benessere animale”.

I dispositivi e i sensori digitali testati nel sottoprogetto vanno dai sistemi di alimentazione, agli analizzatori automatizzati del latte, alle videocamere per la valutazione dello stato di ingrassamento dei bovini, passando per i misuratori del metano emesso dai ruminanti, fino alle tecnologie wireless per monitorare lo stato del benessere animale. Partendo dalla memorizzazione della ricetta per la preparazione giornaliera dell’alimentazione delle bovine, il sistema di alimentazione automatizzato inserisce, miscela e distribuisce la dieta prevista, quando -nei suoi giri di controllo e avvicinamento del foraggio alla mangiatoia delle bovine- rileva che è necessaria una nuova distribuzione di alimento fresco.

Allo stesso tempo, il dispositivo è in grado di registrare tutte le operazioni che esegue e, quindi, consente all’allevatore un monitoraggio delle quantità di alimento distribuito e degli orari in cui questo avviene. L’analizzatore automatizzato del latte testa micro-campioni raccolti in sala di mungitura e convogliati direttamente in questo dispositivo che, automaticamente, determina markers indicatori dello stadio riproduttivo della bovina, la condizione di salute della mammella e il suo stato nutritivo. Una videocamera per la valutazione dello stato di ingrassamento della bovina al termine di ogni mungitura, attraverso tecniche di analisi d’immagine computerizzata, fornisce all’allevatore un punteggio che va da 1 (vacca magra) a 5 (vacca troppo grassa).

Poi, è stato sviluppato il protocollo di utilizzo di un misuratore di metano emesso dal ruminante che, in modo veloce, facile e sicuro, consente il rilevamento in tempo reale e ad alta sensibilità del gas a distanza. Infine, per migliorare lo stato di benessere dell’animale, è stato messo a punto un zoometer che, utilizzando un telemetro laser, acquisisce parametri a distanza per eseguire misurazioni lineari, angolari e di superficie calibrate. La comunicazione tra zoometer e smartphone è bluetooth. Le misure vengono tradotte in un valore di body condition score (BCS) tramite un’app dedicata.Il principale risultato ottenuto è stato quello di un maggiore controllo sul processo produttivo, con particolare attenzione al benessere animale e ai conseguenti vantaggi sull’efficienza del sistema, con ricadute positive anche per le successive fasi di trasformazione del latte.

La gestione digitalizzata sia dell’alimentazione della bovina da latte sia delle emissioni di metano nella produzione bufalina consentiranno un ulteriore passo avanti nella riduzione dell’impatto ambientale prodotto dall’allevamento di ruminanti. Infine, una delle principali prospettive nell’adozione delle tecnologie digitali negli allevamenti bovino e bufalino è quella di poter identificare in modo automatizzato nuovi caratteri relativi al benessere animale e alla maggiore efficienza di utilizzo degli alimenti, riducendo le emissioni climalteranti.

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EFA News - European Food Agency
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