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CLARA MOSCHINI

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Museo del Salame Felino: inaugurata nuova sede

L’allestimento è stato arricchito di reperti archeologici

Nuova sede e nuovo allestimento arricchito da tanti nuovi oggetti per il Museo del Salame Felino: uno spazio più inclusivo, privo di barriere architettoniche, accessibile a tutti, interattivo tramite touch screen multimediali e contributi di realtà aumentata accessibili attraverso QR-Code e con uno spazio porticato a disposizione per le attività didattiche e di degustazione. Il Museo, inoltre, è dotato di percorso Lis per le persone sorde che consentirà loro di fruire pienamente e in totale autonomia, di ogni sezione. Sabato scorso è stata inaugurata la sede di via Carducci 11, con il nuovo allestimento, realizzato anche grazie al sostegno del Consorzio del Salame Felino Igp che ha utilizzato lo strumento dell'Art Bonus promosso dal Comune di Felino.

Presenti all’inaugurazione Filippo Casolari e Debora Conciatori, rispettivamente sindaco e vicesindaco di Felino Mario Marini e Andrea Grignaffini, presidente e vicepresidente dei Musei del Cibo Umberto Boschi, presidente del Consorzio di tutela del Salame Felino Igp, Cesare Azzali, direttore dell’Unione Parmense Industriali, Alessandro Fadda, neoeletto presidente della Provincia di Parma e Leandro Ventura, direttore dell’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale.

La nuova sede, che oggi appare come una grande costruzione a due falde, in origine era una corte medievale, databile verosimilmente al XIV secolo, costituita da una casa torre e da un rustico con fienile e stalla. Riadattata nel XVIII secolo in un unico corpo, ha ospitato per secoli l’osteria del paese e negli ultimi decenni la farmacia e alcuni negozi. 

A presentare il percorso di visita, fatto di sette sezioni è stato Giancarlo Gonizzi, coordinatore dei Musei del Cibo. Il percorso si snoda a partire dalle testimonianze storiche e archeologiche del territorio e del rapporto tra Felino, l’allevamento del maiale e il suo prodotto-simbolo per passare alla presentazione del Consorzio di tutela. E poi la storia del maiale parmigiano fra gastronomia, norcineria e produzione casalinga degli insaccati, con un’ampia rassegna di immagini d’epoca, oggetti antichi e filmati nei quali non mancano testimonianze e momenti rievocativi dell’antica tecnica di produzione, fino all’attuale tecnologia. 

Tra i nuovi elementi che arricchiscono l’allestimento, va sicuramente segnalato l’ago di bronzo di epoca romana, ritrovato negli scavi della “villa rustica”, una grande azienda agricola, scoperta durante i lavori (1961) di realizzazione di un nuovo salumificio lungo il corso del torrente Baganza. Questo strumento offre una rara testimonianza delle tecniche di preparazione delle carni nell’antica Parma. La zona in cui è stato trovato, vicino alle cucine, ha permesso di ipotizzarne il reale impiego e ciò che possiamo supporre è che già duemila anni fa, per cucire i budelli dei salami le tecniche utilizzate non fossero molto differenti da quelle attuali. L’ago di bronzo, come gli altri reperti archeologici, proviene dal Museo Archeologico Nazionale di Parma ed è esposto, grazie alla disponibilità del Complesso Monumentale della Pilotta.

“Oggi Felino saluta il rinnovato Museo che celebra il prodotto che lo rappresenta, in Italia e all’estero, da quando ne abbiamo memoria", dice Mario Marini, presidente Musei del Cibo. "La storia di Felino coincide con quella del Salame: ce lo dicono anche i reperti di epoca romana ritrovati qui. Il nostro territorio, ricco di storia, cultura e tradizioni millenarie, potrà essere ancora più facilmente a disposizione di tutti, anche grazie a questa nuova collocazione in pieno centro, molto più inclusiva per l’assenza di barriere architettoniche e per la presenza del percorso di visita Lis, studiato per le persone sorde”.

Da parte sua, Umberto Boschi, presidente Consorzio di tutela Salame Felino Igp, ha affermato: “Sarà la nostra casa, una vera e propria chicca all’interno del palazzo più antico della città, certificando così un legame indissolubile con un’eccellenza che ha reso celebre il nostro territorio. Penso sia una grande occasione per conoscere meglio il prodotto, in uno spazio maggiormente fruibile dedicato ad aziende, consumatori, scuole e semplici curiosi in cerca di nuove esperienze”.

“L’apertura di un museo dedicato al Salame Felino Igp", ha detto infine Cesare Azzali, direttore Unione Parmense Industriali, "arricchisce l’offerta di opportunità, attraverso i Musei del Cibo, di affinare la conoscenza dell’identità dei nostri territori consentendo l’accesso a foto, documenti e strumenti di lavoro che testimoniano quanta “intelligenza” delle materie prime e della loro trasformazione in cibo hanno caratterizzato la storia del parmense e sono base preziosa per il suo futuro”. 

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