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Hong Kong taglia l'imposta sugli alcolici

Riduzione dal 100% al 10% sulle bottiglie di liquori per stimolare le vendite

Una notizia che non farà piacere agli Alcolisti Anonimi, ma quello degli alcolici sta diventando un vero e proprio campo minato. Nella guerra del tutti contro tutti, ma soprattutto nella battaglia che ogni paese sembra combattere a singhiozzo, un po' proibizionismo, un po' incentivo agli acquisti, si inserisce adeso anche Hong Kong. Il governo, infatti ha deciso di tagliare l'imposta sugli alcolici nel tentativo di stimolare le vendite di alcolici di alta gamma: il provvedimento avrebbe effetto immediato con la riduzione dell'imposta che passa dal 100% al 10% sulle bottiglie di liquore con una gradazione alcolica superiore al 30% che hanno un prezzo superiore a 200 dollari di Hong Kong, pari a 23,73 Euro al cambio attuale e a 25,73 dollari. Gli alcolici con un prezzo pari o inferiore a 200 dollari di Hong Kong, invece, rimarranno soggetti all'attuale aliquota del 100%.

Le nuove aliquote si applicano solo alle bottiglie fino a un litro: se si utilizza un contenitore più grande, il dazio da pagare sarà calcolato in base al “valore per litro”. In questo modo, dicevamo, Hong Kong spera di rilanciare la categoria nello stesso modo in cui il commercio del vino ha preso slancio con l'introduzione di una riduzione fiscale simile nel 2008. 

La mossa è stata annunciata dal capo dell'esecutivo John Li ieri, nel suo discorso programmatico per il 2024 e va nella scia di quanto attuato dal governo in passato, quando l'esecutivo aveva dichiarato che le importazioni di vino erano aumentate dell'80% in un anno dopo l'abolizione dei dazi nel 2008, dando la stura, è il caso di dirlo, all'apertura di centinaia di nuove attività commerciali legate al vino. 

Un portavoce del governo ha dichiarato: “Dal 1994 Hong Kong ha adottato un semplice sistema di imposte ad valorem sui liquori. Data l'esperienza dell'abolizione dell'accisa sul vino nel 2008, la riduzione dell'accisa sui liquori dovrebbe promuovere in modo analogo il commercio di liquori di fascia alta, dando così impulso allo sviluppo di altri settori ad alto valore aggiunto come la logistica e lo stoccaggio, il turismo e il consumo di cibi e bevande di fascia alta, creando maggiori opportunità di lavoro e portando benefici complessivi alla società. Con l'introduzione di un sistema a due livelli con diverse aliquote di dazio in base al valore, riteniamo che la proposta abbia raggiunto un equilibrio tra l'agevolazione del business dei liquori e la tutela della salute pubblica contro il binge drinking a seguito della riduzione dell'imposta sui liquori”.

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EFA News - European Food Agency
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