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Italia del Gusto: focus sul mercato Usa

Ponti: "Bene il riconoscimento Unesco, ma la cosa importante è il successo globale della cucina italiana"

Un'opportunità di confronto sui temi più attuali, ma anche un'occasione di networking tra i soci (prestigiosi). E' l'appuntamento annuale dell'Italia del Gusto Day, meeting riservato ai vertici delle più importanti aziende alimentari italiane, riunite nel consorzio che ha la missione aiutare i soci a migliorare la propria posizione competitiva sui mercati internazionali. Per tradizione c'è un'azienda ospitante e quest'anno è toccato a Ponti, che ha organizzato il summit a Stresa, a pochi chilometri dal quartiere generale di Ghemme.

"Italia del Gusto Day è un evento arrivato al 12° anno", spiega Giacomo Ponti, presidente del consorzio Italia del Gusto. "C'è un'impresa ospitante (stavolta è toccato a noi, ma in passato siamo stati in Umbria da Urbani Tartufi, o a Parma da Barilla, ecc.), e si affrontano temi macro - andamento dell'economia italiana rispetto ai nostri competitor europei e non solo- e temi specifici più specifici, come l'approfondimento relativo al mercato statunitense scelto quest'anno col supporto di Boston Consulting". 

E' un evento a porte chiuse e in via del tutto eccezionale EFA News ha potuto prendervi parte. Parlando di export in Usa è ovviamente emerso il nodo della distribuzione e Ponti non si è sottratto a un commento.

Presidente Ponti, si sente la mancanza di un retailer tricolore all'estero?

"Sicuramente avere dei retailer nazionali, fuori dal suolo patrio sarebbe sicuramente un aiuto, un ponte verso le esportazioni, noi vediamo marchi francesi come Auchan o Carrefour che fanno fatto molto bene ai loro prodotti perfino in Cina. Negli Stati Uniti c'è comunque una presenza significativa di Eataly che, pur non essendo una catena classica di gdo ha aiutato perché è un retailer un po' particolare dove c'è molta ristorazione, e di alto livello. Eataly indubbiamente ha dato una spinta nel lancio di tanti marchi nel retail più allargato mercato americano". 

In ogni caso, i soci dell'Italia del Gusto sono ben presenti, e da anni, in quel mercato.

"Certamente. Il grande successo delle aziende food italiane è dovuto a un altro ponte che abbiamo diffuso in tutto il mondo, ovvero i nostri chef. Nei ristoranti italiani che hanno grande successo sul suolo Usa e mondiale, la cucina italiana è rappresentata con le sue ricette iconiche, che sono anche semplici da fare in casa. La pasta al pomodoro, la mozzarella o la caprese: ci si può trasformare in chef a casa propria. Anche la proposta di un piatto semplice come la pizza margherita, sicuramente ha favorito la diffusione dei nostri prodotti".

Si può fare di più? 

"Certo, è chiaro che si può fare di più, dobbiamo fare di più! L'Italia del Gusto è qui proprio per seguire i suoi consorziati a crescere sempre di più sui mercati esteri e a fare sistema. Abbiamo tutti i leader di mercato rappresentati dal nostro payoff "Food Icons". Dall'interscambio di informazioni e di esperienze, il consorziato può trarre una sintesi per mirare meglio i propri investimenti per l'espansione nei territori fuori dall'Italia. E i numeri che sono stati ricordati oggi dicono che siamo sulla via giusta. E' incredibile pensare che con solo lo 0,6% di tutte le terre emerse del pianeta, senza risorse del sottosuolo, niente petrolio o metalli rari, siamo diventati il 4° esportatore mondiale, scavalcando pure il Giappone. Certamente è un segno dell'ingegno italiano, ma anche della nostra capacità di organizzazione".

Il riconoscimento Unesco della Cucina Italiana, a cui tiene molto il governo, può dare un'altra spinta?

"Esistono già altri riconoscimenti per questo tipo di patrimonio immateriale, per esempio per la cucina francese, messicana, coreana e giapponese, non vedo perché non si possa ottenere questo riconoscimento. Quello che più interessa è comunque il successo evidente della nostra cucina nel mondo, sia col flusso turistico che c'è verso il nostro paese, sia con gli chef che propongono l'Italia a tavola nel mondo". 

L'incontro si è concluso con una tavola rotonda dove alcuni soci del consorzio hanno potuto condividere le loro esperienze: oltre allo stesso Ponti, sono intervenuti Irene Rizzoli (Delicius), Massimo Tuzzi (Terra Moretti), e Alberto Auricchio.

Galleria fotografica Buon Gusto Italiano Day, Stresa 7/11/2024 Buon Gusto Italiano Day, Stresa 7/11/2024 Buon Gusto Italiano Day, Stresa 7/11/2024
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EFA News - European Food Agency
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