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Libri. "Sulle tracce del Gallo Nero": storia di un vino che non invecchia mai

Il volume di Daniele Cernilli e Paolo De Cristofaro celebra i 100 anni del Consorzio Chianti Classico

"Sulle tracce del Gallo Nero" (Giunti, 2024, pp. 256) è il racconto d’autore della leggenda del Gallo Nero e della vicenda del Chianti Classico: nel volume ritroviamo l’origine dei fatti e rivediamo i personaggi che hanno contribuito a fare di quel vino (e del suo territorio) una eccellenza enologica con molti secoli di storia.

Dalla nascita del Consorzio Vino Chianti Classico, nel 1924, nell’ampia narrazione degli autori Daniele Cernilli e Paolo De Cristofaro, i dati storici, gli eventi documentati e le testimonianze dirette mettono in scena un’avventura imprenditoriale non di rado estesa nell’arco di molte generazioni, ben radicata nel territorio, e l’evoluzione di un vino che oggi più di ogni altro rappresenta la migliore produzione italiana.

La prefazione al volume pubblicato per il centenario del Consorzio è firmata dal presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. "E' una storia bella da leggere, che ci aiuta anche a comprendere meglio la scelta, fatta dalla Regione Toscana, di promuovere tutte le iniziative di tutela e valorizzazione di questo straordinario territorio", scrive Giani. "Con la consapevolezza che dietro ogni bottiglia c'è tutta questa storia, una vocazione che è identità e cultura e che ha saputo costruire rete e visione anche per il futuro".

"Nell'introduzione al saggio, Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico, scrive: "Furono trentatré visionari, possiamo dirlo oggi, a distanza di cento anni: la loro visione fu quella di credere nell'unità di intenti, nella forza della collettività, fu quella di investire nell'aggregazione uscendo dalla miopia del singolo interesse privato, perché solo così, compresero, si poteva gestire una produzione che riguardava un intero territorio".

Quei fondatori, prosegue Manetti, "furono visionari anche nel pensare alla necessità di rendere visibile e riconoscibile la qualità del loro prodotto, del loro vino. Lo fecero scegliendo un'immagine che era l'emblema del territorio: il Gallo Nero divenuto simbolo di qualità, autenticità e identità. E se oggi sembra quasi scontato parlare di collettività, di territorialità, di marchi, di certificazioni, lo dobbiamo soprattutto a coloro che cento anni fa guardarono alla lune e non al dito".

Il libro traccia quindi storia e preistoria (il primo atto di legale di tutela dei vini toscani risale al 1716) di questa grande eccellenza toscana e italiana. L'appendice al volume offre una breve ed esaustiva "carta d'identità" del Chianti Classico, la lista di tutti i presidenti del Consorzio, dal 1924 ad oggi, e le significative affermazioni di quattro ambasciatori ad honorem del Chianti Classico di tre Paesi molto distanti: Corea del Sud, Canada e Svizzera. A testimonianza della straordinaria risonanza globale di un vino toscano, celebrato in ogni angolo della terra e dalle culture più disparate. 

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