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Farine di frumento e semole: export italiano da 350,9 mln euro

Italmopa: vendite bio all'estero cresciute fino al 480,6% in tre anni. 12-13 ton grano trasformate ogni anno

Direttore Pianu a EFA News: "Nostro Paese leader in UE, qualità nostro asso nella manica".

L’Italia ha esportato nel 2023 in tutto il mondo farine di frumento e semole per circa 350,9 milioni di euro (+13,9 milioni rispetto al 2022), di cui il 17% proveniente da produzioni biologiche. Sono i dati Istat e Sinab presentati da Italmopa (Associazione Industriali Mugnai d’Italia), nell’ambito del programma “Pure Flour from Europe”, cofinanziato dall’Unione Europea e finalizzato all’incremento del consumo di farine e semole biologiche Made in Europe e, più in particolare, Made in Italy, negli Usa e in Canada.

Nel dettaglio, l’Italia esporta per 253,1 milioni di euro di farina di frumento a livello mondiale (310.602 tonnellate di farina di frumento) e 97,8 milioni di euro di semole (132.062 tonnellate di semole). Per quanto riguarda il biologico l’export di farine di frumento vale 41,7 milioni di euro mentre per le semole biologiche 18,6 milioni di euro.

Le statistiche ufficiali del Sinab e di UN Comtrade per Stati Uniti e Canada a fine 2023, segnalano un export italiano di farine di frumento e semole biologiche pari a 4,456 milioni di euro. Più in dettaglio, l’export negli Stati Uniti è stato pari a 4,063 milioni di euro mentre quello in Canada è stato pari a 393.000 euro, in crescita anche se in misura meno rilevante rispetto a quanto avvenuto negli Stati Uniti.

Un dato che conferma come i consumatori finali dei due mercati target del programma siano sempre più attenti e sensibili al tema del biologico, ricercando e preferendo spesso il consumo di questi prodotti rispetto a quelli convenzionali. 

La crescita dell’export di farina di frumento tenero biologico rispetto al 2021 (ovvero prima dell’avvio del programma Pure Flour from Europe negli Stati Uniti ed in Canada) è stata del 224,6%, mentre quello di farina di frumento duro e di semole biologiche rispetto al 2021 è stata pari al 480,6%.

"Gli sfarinati di prodotti italiani stanno registrando ormai da oltre venti anni una crescita molto rilevante, a testimonianza della qualità delle farine e delle semole italiane, ma anche della loro versatilità, ovvero della loro capacità di poter rispondere alle esigenze dei consumatori dell'industria della seconda trasformazione dal punto di vista della qualità tecnologica sanitaria dei prodotti da noi da noi esportati", ha dichiarato a EFA News il direttore di Italmopa Piero Luigi Pianu, a margine della presentazione alla stampa dei dati, da lui definiti "particolarmente lusinghieri". L'auspicio è ora che, attraverso il progetto Pure Flour from Europe, si possa "ulteriormente incrementare la nostra presenza sui mercati esteri, "in particolare nord americani, dei prodotti sfarinati bio italiani, che sono prodotti di assoluta eccellenza".

In quest'ottica, prosegue Pianu, "l'Italia è leader nell'Unione Europea per quanto riguarda la produzione di farine e semole. Trasformiamo annualmente circa 12-13 milioni di tonnellate di grano per queste produzioni ed esportiamo ormai circa 500mila tonnellate di farine di semole verso Paesi comunitari e Paesi terzi". A livello globale, aggiunge il direttore di Italmopa, "ritengo che non abbiamo competitor, perché le le peculiarità delle farine italiane non si riscontrano in nessun altro in nessun altro Paese produttore. Penso di poter affermare, senza essere contraddetto", conclude Pianu, "che, oltre ai volumi, c'è quell'aspetto qualitativo sul quale noi non dobbiamo competere con nessuno, perché anche sotto quel profilo, riteniamo di essere sicuramente migliori".

Galleria fotografica Piero Luigi Pianu, direttore Italmopa Farine di frumento
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EFA News - European Food Agency
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