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CLARA MOSCHINI

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Consumi: frena spesa nei primi 9 mesi

Si alleggerisce in particolare il carrello dei nuclei familiari più giovani/Allegato Ismea

Secondo l'ultimo report di Ismea, dopo l'incremento nel 2023, che resta il più alto degli ultimi anni (+8,1%), la spesa nel corso dei primi nove mesi del 2024 rallenta bruscamente (+0,5%) il processo di crescita che aveva caratterizzato gli ultimi due anni. A fronte di prezzi medi che in alcuni casi segnano i primi ripiegamenti, tornano ad aumentare i volumi nel carrello di alcuni prodotti. Il supermercato resta il canale predominante con il 41% di share e con una performance positiva in termini di fatturato del 2,3% sui primi nove mesi del 2023, stabile il valore della spesa effettuata presso gli ipermercati. Il discount continua a migliorare le proprie performance mettendo a segno nei primi nove mesi del 2024 un aumento degli incassi dell'1,4%, che si va ad addizionare al +10% registrato nel 2023. In riduzione la spesa presso il canale dei "liberi servizi" (-4,4%) e del dettaglio tradizionale (-6,7%).

Tra le famiglie acquirenti, l'atteggiamento di fronte agli scaffali della distribuzione si conferma differenziato: ancora una volta sono i nuclei familiari formati dai più giovani (pre-family) quelli a fare le maggiori rinunce, con un carrello che si alleggerisce nei volumi permettendo un contenimento della spesa del 5,2%. Continua invece ad aumentare la spesa per i nuclei familiari più maturi (older couples +1,3% e older singles +3,3%), per questi ultimi, si registra anche un incremento dei volumi nel carrello.

Si evidenziano dopo mesi di continua crescita, contrazioni di spesa per tutti i comparti afferenti ai pro-dotti proteici di origine animale: dalle carni (-2,4%), ai lattiero-caseari (-1,7%), agli ittici (-0,2%) e ai salumi (-0,5%), solo le uova fanno eccezione (+1,3%), mentre cresce ancora la spesa per ortofrutticoli (+1,1% gli ortaggi e +3,3% la frutta), gli oli vegetali (+18,2%) e le bevande (+1,6%) in tenuta la spesa per i derivati dei cereali (-0,2%). 

Una lieve flessione della spesa (-0,2%) dovuta a una generalizzata contrazione dei prezzi medi (-0,2% nel complesso) a fronte di una sostanziale stabilità dei volumi delle principali referenze dei derivati dei cereali. Incremento dei volumi nel carrello sia per il pane e suoi sostituti (che da soli rappresentano il 41% del comparto) che per la "pasta fresca" e le "basi pizza" (rispettivamente +1,8%, +1,4% e +2,1%), di contro la "pasta di semola secca" che pesa in valore per il 10% sul comparto registra una contrazione delle vendite in volume.

In flessione la spesa per il comparto dei prodotti lattiero-caseari (-1,7%), con prezzi medi in ridi-mensionamento per tutti i prodotti. Contrazione dei volumi quasi esclusivamente per il latte, mentre sia i formaggi che gli altri prodotti, favoriti dalla flessione dei prezzi, registrano un incremento delle quantità vendute. Una maggiore sensibilità agli aspetti etici e ambientali e una diffusa debolezza eco-nomica non hanno giovato al comparto delle carni, che nel 2024 continuano a soffrire una disaffezione dei consumatori. Flettono i volumi di tutte le tipologie eccetto quelli delle avicole, che sono anche le uniche per le quali non aumentano i prezzi. 

Il comparto degli ortaggi freschi e trasformati - che pesa sul valore del carrello per il 10,4% - ha regi-strato nei primi nove mesi 2024 una crescita della spesa dell'1,1%, dopo il +9,4% del 2023. La dinamica è supportata sia dagli incrementi della spesa per il segmento del fresco sia da alcune referenze del trasformato, solo debolmente contrastate dalla flessione della spesa per i surgelati e per i prodotti a base di pomodoro. Aumenta del 3,3% la spesa per la frutta, con dinamiche di espansione dei volumi che hanno interessato quasi tutti i prodotti ad eccezione degli agrumi (-0,7%), per i quali il decremento dei prezzi medi (-1,9%) ha comportato una flessione della spesa nel periodo del 2,5%.

La spesa per gli oli vegetali continua ad aumentare notevolmente, dopo il +18% del 2022, anno su cui aveva pesato soprattutto la dinamica dell'olio di semi, il +7,6% del 2023, la spesa nei primi nove mesi del 2024 segna un ulteriore +18,2%. Anche quest'anno, come nello scorso, a trainare l'aumento della spesa sono gli oli extravergini di oliva, che con incrementi di prezzo superiori al 40%, pesano sul portafoglio dei consumatori circa il 34% in più rispetto ai primi.

In allegato a questa EFA News il testo integrale del report consumi Ismea.

Allegati
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EFA News - European Food Agency
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