Natale col freno, per 3 commercianti su 4 la spesa è ridotta
SumUp, solo il 14,1% dei piccoli business prevede vendite in rialzo: gettonati supermercati e centri commerciali
Lo shopping di Natale si annuncia col freno a mano: solo il 14,1% dei piccoli business prevede un incremento delle vendite rispetto allo scorso anno, segnando un calo di otto punti percentuali rispetto al 2023. È questo il dato principale raccolto dall’Osservatorio Small Business di SumUp, fintech attiva nel settore dei pagamenti digitali, secondo cui a incidere maggiormente sulle previsioni è la riduzione della propensione alla spesa dei consumatori, un fenomeno evidenziato dal 77,3% dei commercianti che temono un Natale più sobrio e parsimonioso rispetto al passato. Le principali difficoltà del 2024 sono legate al carovita (22,9%) e al calo del potere di acquisto dei consumatori (27,7%). Il Natale 2024, insomma, si annuncia come una sfida per i piccoli business italiani, messi alla prova da un contesto economico caratterizzato dall’aumento del costo della vita e dal calo del potere d’acquisto dei consumatori.
Secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Small Business di SumUp, come dicevamo, solo il 14,1% degli esercenti prevede un incremento delle vendite rispetto allo scorso anno: aumentano, invece, quanti si aspettano un andamento stabile (46,4%, dato in rialzo del 6% rispetto al 2023), o un calo delle vendite (22,5%, +4% sul 2023). In questo scenario complesso, sottolinea la ricerca, "i piccoli imprenditori non si arrendono e puntano su strategie innovative e strumenti tecnologici per fronteggiare le difficoltà, attrarre nuovi clienti e fidelizzarli, oltre a risparmiare tempo prezioso nella gestione quotidiana".
"Il 2024 è stato un anno complesso per molti esercenti, con il carovita e la diminuzione del potere d’acquisto dei consumatori che hanno rappresentato le principali sfide per la gestione quotidiana delle attività -commenta Umberto Zola, responsabile Online Sales EU di SumUp-. L’incertezza caratterizza anche le prospettive per il 2025, al quale solo il 42% degli esercenti guarda con fiducia. Nonostante questo, i piccoli business hanno dimostrato una grande capacità di adattamento e più della metà ha già messo in campo delle contromisure o si sta attrezzando per farlo, per ottimizzare alcune attività del proprio business, diversificare l’offerta e venire incontro alle esigenze dei consumatori. In questo processo, la tecnologia può essere una preziosa alleata".
Acquisti di Natale, previsioni dei commercianti
La maggior parte degli esercenti prevede vendite stabili o in calo durante le festività natalizie: il 27,4% ritiene che i propri clienti spenderanno meno rispetto al passato, mentre il 16,6% prevede una maggiore attenzione a sconti e offerte speciali. Inoltre, l’8,1% afferma che i consumatori smetteranno di acquistare alcuni articoli considerati troppo costosi. Le strategie di risparmio includono anche il ricorso a supermercati e centri commerciali (secondo il 9,7% degli esercenti) e agli acquisti online (15,5%) per trovare gli stessi prodotti a prezzi più bassi. Accanto a questa tendenza, emergono anche alcune trasformazioni nelle abitudini di acquisto: il 4,8% degli esercenti prevede una maggiore attenzione verso prodotti sostenibili, riflettendo una crescente sensibilità ambientale mentre un esiguo 2,5% si aspetta che i propri clienti aumenteranno le loro spese durante il periodo natalizio.
Carovita e calo del potere di acquisto
Il 2024 è stato un anno difficile per i commercianti italiani: il 23,5% ha segnalato l’aumento del costo della vita come il fattore più incisivo degli ultimi 12 mesi, seguito dal 22,5% che imputa la colpa a un minor potere d’acquisto dei consumatori. Le difficoltà economiche sono legate all'incremento dei costi delle forniture (12,8%), e dei costi energetici (12,5%), ma anche al crescente peso di tasse e tagli al sostegno alle imprese (10,3%). In risposta a queste difficoltà, oltre metà dei commercianti ha adottato alcune strategie operative per contenere i costi e mantenere la competitività (26,4%), o ha intenzione di farlo (24,4%). Fra le misure più adottate, ci sono l’aumento dei prezzi dei prodotti (23,1%), la revisione della propria offerta per includere alternative più economiche (20,9%), e la modifica degli orari di apertura (12,4%). Tra le misure più drastiche, il 17,8% ha ridotto il proprio stipendio come proprietario dell’azienda.
Le opportunità dell’AI generativa
Le innovazioni tecnologiche e l'intelligenza artificiale generativa rappresentano strumenti chiave per aiutare le imprese ad affrontare l'aumento dei costi. Gli esercenti utilizzano strumenti digitali prevalentemente per aumentare la visibilità online e attirare nuovi clienti (20,4%), fidelizzare i clienti già acquisiti (17,5%), per risparmiare tempo e incrementare la produttività (16,1%), automatizzare la contabilità (12,1%) e abilitare servizi aggiuntivi (10,6%). Anche l’AI generativa è vista come un’opportunità: il 21,5% la utilizza per comprendere meglio le aspettative dei clienti, mentre il 18,8% la impiega per creare contenuti per siti web, social media e marketing. Altri usi includono l'automazione della gestione delle relazioni con i clienti (13,6%), la realizzazione di campagne di marketing mirate (13,1%) e la creazione di nuovi pacchetti/offerte (10,5%). Il 9,4% la utilizza per analizzare i competitor e differenziare la propria offerta, mentre solo il 5,2% sfrutta l'IA per migliorare la sostenibilità aziendale.
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