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Mimit, Tavolo Beko rivedibile a gennaio: l'azienda conferma 1.935 licenziamenti

Fim Cisl: "presentino un piano industriale serio". Il ministro Urso rivendica la golden power

Si è da poco concluso al Mimit il "Tavolo Beko", presieduto dal ministro delle Imprese e del made in Italy, Adolfo Urso. All’incontro tra le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali, hanno partecipato i vertici del gruppo Beko davanti al sottosegretario alle crisi di impresa, Fausta Bergamotto, alla presenza dei rappresentanti delle Regioni Marche, Toscana e Lombardia, degli Enti locali. Al termine di oltre 3 ore di trattative, il confronto è stato aggiornato al mese prossimo, termine entro cui la proprietà dovrà sottoporre al tavolo un nuovo piano industriale. Il ministero ha diramato un comunicato ufficiale in cui spiega che la decisione scaturita dalla riunione è quella di dare "un secondo tempo supplementare all'azienda Beko per dimostrare di voler puntare davvero sull'Italia, presentando un piano industriale in linea con le prescrizioni della Golden Power perché quello attuale non è accettabile". 

“Prima di chiudere la vicenda applicando i poteri sanzionatori, o addirittura inibitori, previsti dall’esercizio della Golden Power, che abbiamo subito posto in essere, penso sia bene dare un secondo tempo supplementare all’azienda, in quanto il primo non è stato utilizzato come noi tutti auspicavamo -ha dichiarato il ministro Urso-. L'azienda presenti un piano industriale assertivo, che preveda investimenti significativi in Italia e un piano produttivo e occupazionale che corrisponda alle prescrizioni introdotte dal governo, sia per quanto riguarda la sovrapposizione con gli altri stabilimenti Whirlpool in Europa, sia con quelli di Beko in Romania. Un vero piano industriale che valorizzi i marchi storici italiani, ambizioso sul piano produttivo e occupazionale e sostenibile nel tempo come hanno chiesto tutte le forze sindacali, le Regioni e i Comuni presenti all'incontro".

Per Beko è intervenuto Maurizio David Sberna, responsabile relazioni esterne dell'azienda: secondo quanto dichiarato, la società avrebbe elaborato, dopo l’acquisizione dei siti Whirlpool, un piano industriale sostenibile nel lungo periodo per l’attività del gruppo in tutta Europa, dove il gruppo conta 20mila persone in 34 paesi. "Ad oggi -ha precisato Sberna- abbiamo una saturazione industriale trasversale sui tutti siti industriali italiani di poco meno del 38%, davanti ad un mercato europeo in forte caduta. Per queste ragioni abbiamo dovuto rimodellare un piano produttivo a livello Europeo a partire dalla ridotta capacità industriale inutilizzata. La chiusura dei due stabilimenti polacchi vanno in questa direzione". Sberna ha ribadito che la sostenibilità economica di lungo periodo Beko Europa la si potrà ottenere con la valorizzazione del “caldo” (piani cottura, forni e microonde) e la dimissione del lavaggio e delle linee del freddo (frigoriferi e surgelatori a pozzetto). Confermati 1.935 licenziamenti. 

Intervenendo al tavolo, il segretario nazionale Fim Cisl Massimiliano Nobis, ha sottolineato come: “oggi non ci sono le condizioni per chiedere un coinvolgimento dei lavoratori e delle organizzazioni sindacali a un tavolo di confronto perché il piano presentato non è né sostenibile, né accettabile. Bisogna che l’azienda abbandoni quello che per noi è un 'piano commerciale' e ci fornisca un Piano industriale serio, togliendo subito dal tavolo chiusure e licenziamenti. Il fatto che l’azienda abbia tagliato la ricerca e sviluppo in Italia come prima azione -precisa Nobis- in una parola, significa cancellare l’industria dell’elettrodomestico in Italia". 

"Per quanto riguarda la golden-power -prosegue Nobis- il ministro deve intervenire per la salvaguardia del patrimonio tecnologico, della produzione e quindi dei livelli occupazionali, oggi fortemente mesi in discussione dal Piano. Al temine dei lavori lo stesso ministro Urso ha riconosciuto la non efficacia del piano giudicandolo commerciale e non industriale e ha richiamato Beko a rivedere i contenuti esposti e definire investimenti più consistenti, trovando disponibilità dalla direzione aziendale di Beko. Il tavolo è stato riconvocato per i primi 15 giorni di gennaio". 



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