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Obbligo chiusure festive/2: cosa prevede la proposta

Proposte anche sanzioni significative. Confimprese: anacronistico

Ha già riscosso l'endorsement di Ancc-Coop la proposta di legge sull'obbligo di chiusura durante le festività nazionali (leggi notizia EFA News), ma anche l'opposizione netta di Confimprese che la definisce "completamente anacronistica".

I giorni in oggetto sarebbero i seguenti: 25 dicembre; 26 dicembre; 1° gennaio; Pasqua; 1° maggio; 15 agosto. La regola non dovrebbe valere per "le attività di somministrazione di alimenti e bevande e le attività commerciali balneari non sono soggette ad alcun obbligo di chiusura domenicale o festiva".

Esentati dunque bar, ristoranti, bistrot, gelaterie, panifici, gastronomie, rosticcerie e le attività analoghe collocate all'interno di stazioni, porti o aeroporti. Esenzioni sono previste anche per le vendite al dettaglio nelle aree di servizio lungo le autostrade e le sale cinematografiche.

Le sanzioni per chi non rispetta le regole sono fissate tra i 2000 e i 12mila euro. Per i trasgressori, è stabilita, in prima battuta, la chiusura dell'esercizio da 1 a 10 giorni. "In caso di particolare gravità e recidiva", stabilisce la proposta di legge , "alla sanzione accessoria della chiusura dell’esercizio da uno a dieci giorni. La recidiva si verifica qualora la violazione delle disposizioni di cui all’articolo 1 della presente legge sia stata commessa per due volte in un anno, anche se il responsabile ha proceduto al pagamento della sanzione mediante oblazione".

La bozza è stata presentata ieri pomeriggio a Montecitorio, alla presenza del primo firmatario, il deputato Silvio Giovine (FdI), che, sul proprio profilo Facebook, ne ha riferito la sottoscrizione da parte di "tantissimi colleghi, assieme al presidente dei Deputati di Fratelli d'Italia Galeazzo Bignami, al presidente della Commissione Attività Produttive Luca De Carlo, al presidente della Commissione Lavoro Walter Rizzetto e alla vicepresidente della Commissione Industria del Parlamento Europeo Elena Donazzan". L'onorevole Giovine ha espresso soddisfazione anche per la presenza del presidente di Federdistribuzione Carlo Buttarelli.

Mario Resca, presidente di Confimprese, ossia l'associazione che rappresenta le grandi catene retail, esprime totale contrarietà: "E' una proposta totalmente anacronistica, invece di andare avanti facciamo dei passi indietro. Il ritorno alle chiusure festive dei nogozi sarebbe un danno enorme. Rischiamo di perdere fatturati e posti di lavoro, con ricadute sull'intera filiera, e di non tutelare i consumatori, negando loro un servizio.Il lavoro nei giorni festivi non contrasta con il diritto dei lavoratori al riposo, che si tutela garantendo turni . giorni di riposo e incrementi retributivi per il lavoro nei festivi". 

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EFA News - European Food Agency
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