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Diabete, da Aifa ok a rimborso del farmaco Baqsimi

Il glucagone spray nasale era a pagamento: sarà accessibile al Ssn

"Esprimo grande soddisfazione per il parere favorevole dell'Aifa alla rimborsabilità del farmaco Baqsimi da parte del Sistema sanitario nazionale". Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, commentando la decisione della Commissione scientifica ed economica del farmaco (Cse) di Aifa. Il Baqsimi, il glucagone in versione spray nasale destinato ai casi di ipoglicemia più gravi, è considerato un farmaco indispensabile nel trattamento delle emergenze diabetiche, grazie alla sua somministrazione rapida e non invasiva. Tuttavia, da circa un anno, era stato classificato in fascia "C" e quindi a carico del paziente, per mancata accettazione da parte della ditta farmaceutica della revisioni degli accordi negoziali.

Schifani, in una lettera indirizzata al ministero della Salute Orazio Schillaci, aveva denunciato un sistema eterogeneo in cui alcune Regioni, in condizione di consentire prestazioni extra Lea, avevano adottato provvedimenti specifici per l'erogazione gratuita del farmaco e altre, specialmente quelle sottoposte a piano di rientro, che non avevano la possibilità di accedere a questo strumento. In quell'occasione, e in attesa dell'esito della procedura negoziale con l'Aifa, il governatore siciliano aveva anticipato l'intenzione di garantire la gratuità del farmaco anche ai pazienti siciliani, attraverso l'acquisto di limitati quantitativi da distribuire a selezionate categorie di pazienti diabetici. L’accessibilità del farmaco a carico del Ssn si concretizzerà a seguito della pubblicazione della determinazione in Gazzetta Ufficiale, a conclusione dell’iter regolatorio in corso presso il Cda dell’Aifa.

"La Sicilia -sottolinea Schifani- è stata la prima Regione a sollecitare questa decisione, attraverso una mia lettera inviata a fine ottobre al ministero della Salute. Il diritto alle cure è un bene primario, che va garantito a tutti su tutto il territorio nazionale. Non potevamo accettare disparità di trattamento tra una regione e l'altra. Per questo, nell'esclusivo interesse dei pazienti, ci siamo fatti portavoce di un'istanza fortemente sentita, in particolare dai genitori dei piccoli pazienti pediatrici. Era importante evitare ingiustificate iniquità territoriali nell'accesso alla terapia. E siamo felici che la nostra richiesta sia stata ritenuta fondata e quindi accolta". 

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