Stagionato... ma non troppo: Concast nella bufera
Tempistica non rispettata, sequestrate numerose forme di formaggio Val di Fiemme
Presidenti consorzio e caseificio indagati dalla Procura di Trento.
Per il Consorzio dei Caseifici Sociali del Trentino (Concast) è stato un Natale nell'occhio del ciclone. Neanche una settimana prima delle festività, la Procura di Trento ha avviato un'inchiesta per frode in commercio, che vede ora indagati Stefano Albasini, presidente dello stesso Concast e Saverio Trettel, presidente del caseificio Val di Fiemme e socio del consorzio.
L'accusa riguarda proprio i formaggi a latte crudo Val di Fiemme, la cui stagionatura, secondo gli standard di qualità, dovrebbe durare almeno 120 giorni. Dai controlli effettuati, tuttavia, i prodotti erano stati destinati alla vendita dopo poco meno di 40 giorni.
Secondo quanto emerge dai media locali, un primo sequestro di 100 chilogrammi di formaggio sarebbe avvenuto il mese scorso nei magazzini del Concast ad opera dei carabinieri dei Nas. In seguito, i militari, grazie alla documentazione ottenuta, hanno rivenuto e sequestrato ulteriori forme in distribuzione in negozi e supermercati. La maggior parte del prodotto contestato era stato comunque giù venduto.
In base a una ricostruzione dei fatti - ancora parziale e tutta da verificare - il caseificio Val di Fiemme avrebbe distribuito le proprie forme prima dei tempi stabiliti per la stagionatura dietro pressione del Concast, che avrebbe custodito presso la propria sede i formaggi poi sequestrati.
L'accusa nei confronti del consorzio e del caseificio associato è quella di aver contraddetto il proprio manuale di autocontrollo Haccp, che, per i formaggi a latte fresco, prevede una stagionatura "di almeno sessanta giorni", in casi specifici anche di novanta giorni, allo scopo di scongiurare contaminazioni batteriche da escherichia coli, quindi malattie più o meno gravi.
EFA News - European Food Agency