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CLARA MOSCHINI

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Taiwan fa guerra alla birra di Pechino

Indagini sull'importazione di prodotti a basso costo

Chi di antidumping ferisce, di antidumping perisce. Niente di meglio del detto popolare per esplicitare, semplificando, la posizione della Cina in questo momento nel settore alcol e spirit. Dopo che Pechino conferma le indagini antidumping sul brandy Ue (leggi notizia EFA News), adesso si scopre che il ministro delle Finanze di Taiwan, Chuang Tsui-yun, ha annunciato che il governo taiwanese intende avviare a sua volta un'indagine antidumping sulle importazioni di birra da Pechino a basso prezzo. Secondo fonti di stampa, i legislatori hanno accusato i produttori di birra cinesi che esportano i loro prodotti a Taiwan di aver messo in atto pratiche commerciali sleali ricevendo sussidi dal governo cinese. 

Per questo, la Brewers Association, l'associazione dei produttori di birra di Taiwan, composta dai sei maggiori produttori del Paese, ha chiesto al governo di avviare un'indagine sulle importazioni di birra a basso costo dalla Cina continentale. Anche perché la percentuale del mercato taiwanese della birra costituita da marchi cinesi è aumentata decisamente, passando da appena l'8% nel 2015 all'attuale quota di mercato del 34%. Tra i membri della Brewers association figurano Taiwan Tobacco and Liquor Company (TTL), Heineken, Taihu Craft Brewing, Zhangmen Craft Brewing, Buckskin e Sunmai.

Rispondendo alle domande dei legislatori durante un'audizione davanti alla Commissione Finanze della legislatura, il ministro ha dichiarato di essere a conoscenza del fatto che l'associazione dei produttori di birra di Taiwan ha inviato una richiesta di indagine: Chuang ha aggiunto che il ministero inizierà la sua indagine entro 30 giorni dal ricevimento della richiesta. In questi 30 giorni, sarà convocata una commissione tariffaria interagenzia per indagare sulla questione. Secondo il direttore generale dell'amministrazione doganale Peng Ying-wei, la revisione e l'indagine sul caso antidumping richiederanno dagli otto mesi a un anno per essere completate.

Con la sua richiesta la Brewers association mira a promuovere la produzione di birra nazionale facendo pressione sul governo affinché sostenga le imprese locali e aumenti le barriere all'importazione: i suoi membri hanno dichiarato che uno degli obiettivi principali è quello di invertire la tendenza al declino della quota di mercato dei prodotti locali, soprattutto rispetto alla quota crescente di birre a basso costo provenienti dalla Cina. Non dimentichiamo che uno dei membri fondatori dell'associazione, ossia la società statale di liquori Taiwan Tobacco and Liquor Corporation (TTL), è il produttore del marchio di birra Taiwan Beer, uno dei più famosi di Taiwan, bandito dalla vendita in Cina per più di due anni: le esportazioni sono state sospese nel dicembre 2022, dopo che l'amministrazione generale delle dogane della Cina continentale ha bloccato le spedizioni della birra nonostante l'azienda avesse compilato i documenti per l'esportazione mesi prima. Il marchio continua a non poter essere venduto in Cina, mercato che prima del divieto rappresentava il 18% delle vendite all'esportazione.

Fc - 46782

EFA News - European Food Agency
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