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Dal Cile la scoperta che potrebbe cambiare l'agroexport

Ricercatori sviluppano biopolimeri che evitano l'accumulo di rifiuti della frutta non biodegradabili nell'ambiente

Un team di ricercatori della Facoltà di Scienze della Vita dell'Università Andrés Bello (UNAB) ha sviluppato una soluzione considerata rivoluzionaria per affrontare la putrefazione post-raccolta delle frutta. “Gas en polvo”, ovvero "Gas in polvere", questo il nome del ritrovato, è una tecnologia basata sull'incapsulazione di composti volatili all'interno di matrici di biopolimeri biodegradabili, che consentono il rilascio controllato di fungicidi naturali, considerati sicuri per la salute umana (GRAS). 

Il team dell'UNAB che ha creato il nuovo ritrovato Gas en polvo è composto da Rubén Polanco, direttore della Scuola di Bioscienze e ricercatore del Centro di Biotecnologia Vegetale (CBV UNAB), insieme a Danilo González, direttore del Centro di Bioinformatica e Biologia Integrativa (CBIB UNAB), e Yorley Duarte, ricercatrice del CBIB UNAB. “Grazie a questa innovazione, siamo riusciti a mantenere la qualità della frutta durante l'intero processo di esportazione, garantendo freschezza e riducendo la perdita di cibo per putrefazione”, spiega Rubén Polanco

Per quanto riguarda la sostenibilità, Danilo González, assicura che l'implementazione di massa di questa tecnologia potrebbe avere un impatto ambientale significativamente inferiore rispetto ad altri prodotti esistenti sul mercato. “Il sistema -dice il ricercatore- è progettato con biopolimeri biodegradabili, il che garantisce che i rifiuti si decompongano naturalmente al termine della loro vita utile, evitando l'accumulo di rifiuti non biodegradabili nell'ambiente”.

Yorley Duarte, una delle ricercatrici del CBIB che hanno partecipato alla scoperta del nuovo ritrovato, rafforza l'idea che, essendo il prodotto realizzato con polimeri biodegradabili, non viene utilizzata plastica, come invece avviene nei sistemi di esportazione con altri sistemi. “Si tratta -dice Duarte- di un composto antimicotico di origine biologica, che viene utilizzato anche negli alimenti, il che lo rende completamente innocuo e non influisce sulla salute dei consumatori”. 

Quella appena intrapresa, sostengono i ricercatori, è una sfida critica per l'industria del Cile dove l'agro-esportazione è una delle principali attività economiche: ebbene, secondo i ricercatori, l'incorporazione di soluzioni sostenibili può fare la differenza non solo in termini di produttività, ma anche di impegno nei confronti dell'ambiente. In questo contesto, la polvere di gas emerge come un'innovazione che cerca di ottimizzare la conservazione e il trasporto dei prodotti agricoli, ponendo il Paese all'avanguardia nella biotecnologia applicata, considerando la distanza del Cile dai principali mercati di destinazione a livello mondiale. 

Progressivamente, la tecnologia si è rivelata uno strumento fondamentale per affrontare le sfide del settore agricolo. Lo sviluppo di questa iniziativa non solo ha rivoluzionato le esportazioni agroalimentari cilene, ma è anche valso al team che l'ha ideata il Premio Avonni 2024 nella categoria Risorse naturali e ambiente. Questo premio, uno dei più alti riconoscimenti per l'innovazione in Cile, sottolinea l'impatto del progetto sulla sostenibilità e sulla produttività del settore agricolo, non solo cileno.

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EFA News - European Food Agency
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