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UK, dopo la sbornia natalizia i retailer temono il pessimismo

La fiducia vacilla sulle attese di nuovi aumenti e tasse. In due giorni la Borsa brucia 2 miliardi di sterline del f&b

La fiducia dei consumatori britannici vacilla dopo le spese natalizie. Lo confermano le azioni della britannica Marks & Spencer, che ha perso il 7,7% nelle ultime due sedute di Borsa della scorsa settimana nonostante l'aumento delle vendite registrato a Natale: nelle 13 settimane fino al 28 dicembre, infatti, il colosso del retail ha registrato un rialzo del 5,6% delle vendite totali a 4,06 miliardi di sterline (pari a oltre 4,7 miliardi di Euro), con un settore alimentare e delle bevande aumentato da solo dell'8,7%. 

Brutto risveglio post-natalizio anche per il gigante Tesco, il più grande gruppo di supermercati del paese che, nelle sedute di Borsa di giovedì 9 gennaio e venerdì 10 gennaio ha perso il quasi il 5%: ancora peggio Sainsbury's, considerato tra i vincitori di queste vacanze giudicato "il più grande Natale di sempre" che ha perso in due sedute il 6,2%. Mese insieme, le perdite in Borsa delle due sedute di giovedì e venerdì scorso hanno bruciato, per il settore f&b 2 miliardi di sterline (quasi 2,4 miliardi di dollari). Tutto a causa della preoccupazione per il calo di fiducia dei consumatori e per la debolezza economica che ha messo in ombra le buone vendite natalizie.

I rivenditori, già alle prese con la debolezza del sentiment dei consumatori, si stanno preparando ad affrontare un aumento dei costi a partire da aprile, quando le tasse per i datori di lavoro e il salario minimo sono destinati ad aumentare. Le prospettive economiche sono state offuscate da un balzo dei costi di indebitamento del governo britannico negli ultimi giorni, che ha aumentato la pressione sulle finanze pubbliche e ha spinto gli analisti ad avvertire che potrebbero essere necessari ulteriori aumenti delle tasse.

Con l'inflazione prevista in aumento, i rivenditori prevedono un anno difficile.“C'è una cauta fiducia da parte dei clienti”, ha dichiarato Stuart Machin, amministratore delegato di M&S, dopo aver annunciato che il gruppo ha registrato le più alte vendite di prodotti alimentari nel lucroso periodo natalizio della high street britannica. 

“L'anno prossimo non sarà tutto rose e fiori per i giganti della vendita al dettaglio, dato che il settore si sta preparando a combattere gli imminenti aumenti delle tasse”, ha dichiarato Matt Britzman, analista azionario di Hargreaves 

Ken Murphy, il capo di Tesco, è più ottimista, anche se i consumatori che hanno “festeggiato molto durante il Natale” si concentreranno maggiormente sul valore a gennaio:, "è sempre stato così all'inizio dell'anno, ha detto Murphy. Dopo la pandemia, la crisi della supply chain e gli alti livelli di inflazione delle materie prime e dell'energia, Murphy sottolinea che Tesco, che prevede 250 milioni di sterline (pari a quasi 300 milioni di Euro) di costi aggiuntivi dovuti all'aumento delle tasse per i datori di lavoro, è abituata a gestire l'aumento dei costi.

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EFA News - European Food Agency
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