Davide contro Golia: torrefazione siciliana Zicaffè fa causa al gigante Zara
La battaglia verte soprattutto sul nome
La società spagnola avrebbe deciso di aprire una serie di cafetterie chiamandole Zacaffè: troppo simile a Zicaffè, che ricorre all'Euipo
Davide contro Golia. È questa, in poche parole, la mortale della vicenda che vece di fronte in questi giorni un’azienda italiana, la Zicaffè S.p.a. industria di torrefazione del caffè fondata nel 1929 a Marsala, in provincia di Trapani, schierata contro il gigante, ossia la nota catena di abbigliamento spagnola Zara parte del Gruppo Inditex, 36 miliardi di fatturato. Terreno di battaglia è il caffè e, soprattutto, un nome. Vediamo.
Zicaffè è una società a conduzione familiare che si occupa della torrefazione e dell’esportazione di miscele di caffè e, secondo quanto riportato nei documenti ufficiali pubblicati sul sito web dell’Euiop, ha presentato la sua risposta alla domanda di brevetto della catena di moda spagnola Zara il 25 dicembre. La torrefazione siciliana avrebbe richiesto all’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (Euiop) di bloccare l’uso del nome Zacaffè da parte del gigante della moda Inditex, proprietario di Zara, per i suoi nuovi coffee shop, sostenendo che il nome è troppo simile al proprio marchio.
La querelle è nata il 7 ottobre quando Zara ha depositato la domanda di registrazione del marchio di caffetterie Zacaffé per otto diversi prodotti, compresi appunto i bar, ristoranti, la linea di abiti per caffetterie ed i relativi gadget. I tempi a disposizione per tutte le aziende che vogliano eventualmente contestare il deposito di un marchio è di tre mesi. Zicaffè pertanto ha presentato il 25 dicembre (quindi entro i termini previsti) l’opposizione all’Euipo per bloccare la registrazione del marchio Zacaffè.
Su quanto è successo effettivamente ha parlato il vice presidente del consiglio d'amministrazione nonché uno dei proprietari di Zicaffè, Vito Michele Zichittella, nipote del fondatore. “Premesso che il marchio Zicaffè è stato registrato nel 1971 sia a livello nazionale che internazionale e successivamente rinnovato nel tempo -dice Zichitella-, comincio con i fatti, da cui trarrò delle considerazioni. Innanzitutto, in base a tre comunicazioni dell’11/10/2024 fattaci dall’Eiopo, tenuta alla sorveglianza dei marchi registrati, ci è stato segnalato che l’Industria de diseno Textil S.a. (Inditex S.A.), con sede in Spagna, titolare del noto marchio Zara, aveva depositato tre marchi europei Zacaffè nelle classi 30 (Coffee beans and ground coffee; coffee blends) e 43 (Services for providing food and drink). Di questi tre, uno era testuale Zacaffè, e due grafici, con loghi che, pur riportando la scritta Zacaffè, differivano da quello Zicaffè".
"Il 27/11/24 -prosegue Zichitella- abbiamo inviato a Inditex una diffida all’utilizzo dei marchi (depositati ma ancora da registrare) che però si concludeva con alcune soluzioni che portavano all’esclusione del contenzioso; in questa ottica i nostri legali si sono confrontati con quelli della controparte, senza ottenere la disponibilità al ritiro delle tre domande. Pertanto il 25/12/24 Zicaffè ha presentato all’Euipo le opposizioni ai tre depositi effettuati da Inditex S.A., motivando principalmente la somiglianza dei due nomi (Zicaffè e Zacaffè) che potrebbe generare confusione tra i consumatori e danneggiare la distintività del nostro brand. In questo contesto di contenzioso paragiudiziario, l’Euipo assume un ruolo determinante, poiché svolge un’attività anche di decisione sui contenziosi che si vengono a creare con le opposizioni presentate".
"È bene sottolineare -dice ancora Zichitella- che tale giudizio si basa esclusivamente sulla somiglianza dei marchi messi a confronto e non tiene conto di altri fattori che potrebbero essere oggetto di una vertenza civile vera e propria, quali eventuali conflitti commerciali per la confusione dei marchi. In atto attendiamo che l’EUuipo si pronunci sulla validità delle opposizioni e decida se i marchi potranno coesistere. Nel caso specifico di Zacaffè, quello che contestiamo è che questo marchio crea inevitabilmente confusione con il nostro Zicaffè, come appare evidente nell’immediatezza della percezione dei due marchi nella scrittura e nella loro pronuncia. Non contestiamo -sottolinea il manager- la grafica dei due loghi depositati, che differiscono totalmente dal nostro marchio, ma la fonetica di Zacaffè e ciò anche in contrasto con quanto indicato nelle note del ministero delle Imprese e del made in Italy. Appare tra l’altro inverosimile che un’azienda spagnola utilizzi la parola italiana 'caffè' all’interno del marchio: infatti in lingua spagnola si chiama “Cafè”. Se anziché Zacaffè la Inditex S.A. avesse depositato Zacafè oppure Zaracafè o anche Zaracaffè, sicuramente non avremmo fatto alcuna opposizione, dal momento che foneticamente tali loghi differiscono in modo netto".
EFA News - European Food Agency