Commodity /2. Balzo in avanti del mais a inizio 2025
Segni di debolezza, al contrario, per la domanda di fava di cacao in tre continenti
Le analisi Areté mostrano come la domanda di fava di cacao stia iniziando a mostrare i primi segnali di debolezza. Sono stati, infatti, pubblicati i dati del IV trimestre 2024 sui volumi di fava di cacao trasformati nelle principali aree di consumo.
- Europa: 331.853 t, -5,4% rispetto al IV trimestre 2023 (-6,3% rispetto al III trimestre 2024). Si tratta del livello più basso per il IV trimestre dalla campagna 14/15.
- Nord America: 102.761 t, -1,2% rispetto al IV trimestre 2023 (-6% rispetto al III trimestre 2024).
- Asia: 210.111 t, -0,5% rispetto al IV trimestre 2023 (-3,2% rispetto al III trimestre 2024). Si tratta del livello più basso per il IV trimestre dalla campagna 18/19.
Complessivamente, 644.725 t, -3,2% rispetto al IV trimestre 2023 (-5,3% rispetto al Q3 2024), al livello più basso per il IV trimestre dalla campagna 16/17. Il prezzo della fava di cacao quotata a Londra, il giorno della pubblicazione dei dati relativi a Europa e Asia ha segnato un -2,5%, toccando le 8.529 £/t. Tuttavia, i prezzi si confermano elevati, +141% rispetto a gennaio 2024, in un contesto di stock estremamente limitato e incertezza sull’offerta 24/25.
Dal raccolto ad oggi i prezzi globali del mais sono risultato in aumento: +9,5% su Cme e +1,5% su Euronext su base media mensile tra settembre e dicembre. Le analisi di Areté mostrano come le tensioni stiano proseguendo nelle prime settimane di gennaio (+6% e +3% rispettivamente rispetto a dicembre 2024) a seguito della revisione a ribasso della stima del raccolto statunitense 2024/25 da parte del Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti, primo produttore ed esportatore a livello mondiale.
La produzione è ora prevista a 378 Mio t, -3% rispetto alla scorsa campagna e -7 Mio t rispetto alla stima precedente. Secondo quanto evidenziato da Areté, il mercato statunitense è dunque previsto in deficit, con stock finali previsti in calo del -13% rispetto al 2023/24. Nel frattempo, la domanda rimane elevata, come testimoniato dalle esportazioni cumulate (+25% rispetto allo scorso anno al 9 gennaio). I rialzi si sono trasmessi anche sui prezzi nazionali, che nelle prime settimane di gennaio sono aumentati del 4,3% in media rispetto a dicembre sul listino di Bologna.
EFA News - European Food Agency