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CLARA MOSCHINI

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Filiere. Accordo Confagricoltura-Uif per pomodoro da industria

Si rafforza sinergia a sostegno della produzione agroalimentare Made in Italy

Garantire cibo accessibile, sano e sostenibile di fronte al fabbisogno crescente della popolazione mondiale che tra meno di 60 anni arriverà a 10,3 miliardi di persone . E allo stesso tempo, con il 2024 che è stato l'anno più caldo di sempre, trovare soluzioni per fronteggiare i cambiamenti climatici che incidono negativamente sulle coltivazioni. Confagricoltura e Unione Italiana Food hanno voluto stringere un’alleanza con l’intento di aiutare le filiere agroalimentari a raccogliere queste sfide, fornendo soluzioni concrete.

Sulla scia del successo dello Protocollo d’intesa della filiera grano-pasta, Confagricoltura e Unione Italiana Food lanciano infatti il nuovo progetto dedicato alla filiera del pomodoro da industria, realizzato in collaborazione con Value Groovers, spin off dell’Università della Tuscia. Il progetto ha l’obiettivo di avvicinare l’offerta del mondo agricolo con la domanda dell’industria, creando al contempo valore aggiunto e maggior efficienza per l’intera filiera produttiva.

A partire dall’estate 2024, il team di lavoro coordinato da Emanuele Blasi, professore di economia e politica agraria e agroalimentare presso il Dipartimento per l’Innovazione nei sistemi biologici, agroalimentari e forestali - Università degli Studi della Tuscia, ha avviato una fase di confronto con parte agricola e industriale, agevolato la raccolta dei fabbisogni e la condivisione delle priorità di intervento funzionali a rendere la filiera del pomodoro da industria italiana sempre più coesa e competitiva, pronta a rispondere alle future sfide per il settore. Gli elementi emersi dall’analisi hanno permesso l’avvio di nuove modalità di gestione delle relazioni contrattuali e commerciali, facendo ricorso a nuove tecnologie, modelli di business e innovazioni organizzative. Durante la campagna 2025 un ricco portfolio di pratiche verrà testato da imprese agricole e industrie di prima e seconda trasformazione al fine di restituire indicazioni utili a garantire l’ottenimento di approvvigionamenti di produzioni di qualità e sostenibili, il cui valore aggiunto possa diventare patrimonio di tutte quelle imprese disposte ad investire per il consolidamento della filiera del pomodoro italiano, interessata oggi da una campagna complicata, sempre più condizionata dalle mutate e incerte condizioni climatiche e dalle pressioni dei mercati internazionali. 

Tanto più rilevante è questa iniziativa considerando che con oltre 5 milioni di tonnellate, l’Italia, è il terzo produttore mondiale di pomodoro da industria, dopo California e Cina. Nel nostro paese si sono coltivati nel 2024 oltre 75mila ettari, per il 55% nel Nord Italia e per il 45% nel Centro-Sud. Le superfici sono in aumento (+10,80%), mentre la produzione è in flessione (-2,5%) sostanzialmente a causa della riduzione delle rese, che si può stimare in -12% tra il 2023 ed il 2024.

“Dove c'è collaborazione, dove c'è il Sistema Italia", dichiara Francesco Lollobrigida, ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, "c'è senza dubbio possibilità di migliorare la capacità di espandersi sui mercati e garantire un'economia di scala sul processo produttivo per ripartire in maniera più equa il valore aggiunto che il Made in Italy offre”. L’iniziativa è stata presentata oggi a Roma alla presenza del ministro Lollobrigida, di Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura e UniEat; Paolo Barilla, presidente di Unione Italiana Food e vicepresidente di UniEat, alleanza nata per rafforzare l’efficienza delle filiere.

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EFA News - European Food Agency
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