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CLARA MOSCHINI

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Granchio blu. Masaf: 2600 ton da catturare in due anni

Stanziati 54 mln euro, con l'obiettivo di trasformare la specie da invasiva ad occasione commerciale

Presentato piano straordinario assieme al Mase e al commissario per l'emergenza.

10 milioni di euro per il biennio 2025-2026: questo il finanziamento previsto dal "Piano Straordinario Granchio Blu" messo a punto dal governo. Il progetto è stato presentato stamattina presso il ministero dell'Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, rappresentato dal ministro Francesco Lollobrigida e dal sottosegretario Patrizio La Pietra, affiancati dal ministro dell’Ambiente e Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin e dal commissario straordinario per l'emergenza granchio blu Enrico Caterino.

Sulla propria pagina Facebook istituzionale, il Masaf presenta il piano come "una risposta concreta all’emergenza economica e ambientale generata dalla proliferazione di questa specie invasiva". Le azioni previste includono: difesa della biodiversità degli habitat colpiti dall'emergenza; prelievo della specie granchio blu, incentivando la progettazione e la realizzazione di nuovi attrezzi per la cattura, sostenendo il prelievo e smaltimento di circa 2600 tonnellate nei due anni, nell'alto Adriatico (Veneto ed Emilia-Romagna); smaltimento delle biomasse catturate non destinate al consumo umano o ad altri usi; interventi di messa in opera di strutture idonee a contenere l'invasione del granchio blu; altri investimenti finalizzati a impedire l'aggravamento dei danni inferti all'economia del settore ittico; investimenti a sostegno alla ripresa delle attività economiche esercitate dalle imprese di pesca e acquacoltura. Oltre ai 10 milioni di euro previsti per il piano, il Masaf ha stanziato ulteriori 44 milioni di euro complessivi.

Il ministro Lollobrigida ha sottolineato l'importanza della collaborazione tra istituzioni, centri di ricerca e territori per trasformare questa sfida in un’occasione di sviluppo sostenibile, ricordando l'impegno del Masaf "sia per il rilancio delle attività di acquacoltura, che per noi sono fondamentali, sia per utilizzare il granchio blu ai fini di crescita economica anche attraendo investimenti esteri molto interessati al prodotto. Si sono create filiere commerciali", ha rammentato Lollobrigida, "inizialmente con start up e ora anche con investimenti, esteri e italiani, che permettono ai consorzi di sviluppare questa attività e dare valore a un prodotto che prima era solo un problema".

Parlando dei danni all'ecosistema, Pichetto Fratin ha spiegato che "ci sono valutazioni da parte delle organizzazioni della pesca però per calcolarli complessivamente bisogna trovare il punto di fermo, non solo l'attuale fase iniziale, e comunque sono già decine di milioni. Bisogna arrivare a quello che sarà il nuovo equilibrio".

Il piano presentato dal Governo per contrastare l’avanzata del granchio blu è stato accolto dalla Regione Emilia-Romagna come "una notizia positiva, che può segnare una svolta importante. Ora è fondamentale lavorare con tempestività e in coordinamento con le istituzioni regionali e locali, con le associazioni di pesca e le imprese, che non si sono mai sottratte al confronto e alla necessità di trovare soluzioni condivise”, ha dichiarato l'assessore emiliano all'Agricoltura Alessio Mammi.

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EFA News - European Food Agency
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