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CLARA MOSCHINI

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Mais: calano superfici coltivate, produzioni, costi e prezzi nel 2024

Dati Crea mostrano un comparto in sofferenza, segnato da un record delle quantità importate

“Siamo profondamente convinti come ricercatori che per ogni sfida sia necessario trovare nella ricerca e nell’innovazione le risposte per superarla. E’ con questo spirito che affrontiamo la Giornata del Mais 2025, e siamo sicuri che i maiscoltori sapranno raccogliere la sfida del cambiamento climatico, mettendo a frutto ogni soluzione che proviene dal mondo della ricerca pubblica e privata”, afferma Nicola Pecchioni, direttore del Crea-Centro di Ricerca di Cerealicoltura e Colture Industriali.

Dall’edizione 2023 un comitato scientifico, composto da ricercatori e docenti esperti del settore, cura la scelta delle tematiche e l’organizzazione scientifica della Giornata del Mais. L’incontro di Bergamo, in programma oggi presso la sede del Crea, che vede protagonisti i ricercatori e i principali attori della filiera maidicola, quest’anno analizza l’impatto di ricerca e innovazione per l’adattamento del mais ai nuovi scenari climatici, con particolare enfasi sui nuovi ibridi a bassa taglia, sul loro uso nell’alimentazione animale e sulla gestione del rischio climatico.

Con rese in calo, pari in media a meno di 10 t/ha, la campagna maidicola 2024 ha confermato ancora una volta lo stato di sofferenza del comparto. In lieve calo rispetto al 2023 le superfici hanno fatto segnare il nuovo minimo storico degli ultimi 160 anni con circa 495mila ettari. La produzione raccolta è ridiscesa da 5,3 a 4,9 milioni di tonnellate, rimanendo quindi largamente insufficiente e inferiore al 45% del fabbisogno nazionale. Il costo complessivo del prodotto importato nel 2023/24 è sceso a 1,5 milioni di euro, -26%, favorito dal calo dei prezzi, -29%, a fronte di un aumento delle quantità importate, arrivate a un nuovo record storico prossimo a 7 milioni di tonnellate, +4%. Secondo l’indagine preliminare Istat sulle intenzioni di semina, le prospettive per il 2025 sono improntate verso una relativa stabilità delle superfici a livello nazionale, con una discreta ripresa nel Nord Est, +9%, dopo anni di calo, cui si contrappone una considerevole riduzione nel Nord Ovest, -13%, dove si attende una forte crescita delle foraggere temporanee, +10%, da attribuire probabilmente ai primi effetti della Pac.

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EFA News - European Food Agency
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