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Tavolo ministeriale per le etichette su formaggi a latte crudo

Il governo ha istituito un pool tecnico di 16 esperti

Prende forma il progetto di apporre etichette informative sui formaggi a late crudo, lanciato a dicembre da due parlamentari liguri (leggi notizia EFA News). Adesso a muoversi in questa direzione è anche il Governo che sta lavorando a una serie di misure e che, con un decreto pubblicato sul sito del ministero della Salute, ha istituito un tavolo tecnico di esperti. Al centro dell'iniziativa le nuove etichette, appunto, con maggiori informazioni e, quindi, più efficaci per proteggere i bambini dai rischi delle infezioni contratte mangiando prodotti a latte crudo, che possono portare a gravi conseguenze. Come la sindrome emolitico uremica (Seu), la più grave complicanza di un'infezione intestinale batterica, sostenuta da ceppi di Escherichia coli, che colpisce in particolare i piccoli sotto i 5 anni e i cui casi continuano a verificarsi in maniera preoccupante (leggi notizia EFA News). 

Del tavolo ministeriale fanno parte membri del ministero della Salute, di quello dell'Agricoltura, dell'Istituto superiore di sanità, degli Istituti zooprofilattici e delle associazioni di categoria, con lo scopo di individuare "l'etichettatura più efficace possibile che possa avvertire il consumatore finale di tali rischi". Tra i 16 esperti presenti al tavolo annoveriamo:

  • Ugo Della Marta, direttore generale della Direzione generale dell'igiene e della sicurezza alimentare in qualità di Coordinatore;
  • Stefano Morabito, dirigente di ricerca dell’Istituto Superiore di Sanità;
  • Massimo Forino, rappresentante dell’Associazione Italiana Lattiero Casearia (Assolatte);
  • Silvio Borrello, rappresentante dell’Associazione Italiana Lattiero Casearia (Assolatte);
  • Angela Garofalo, rappresentante della Confederazione Italiana Agricoltori (CIA);
  • Gianluca Pierangelini, rappresentante di Confcooperative Fedagripesca;
  • Ermanno Coppola, rappresentante Coldiretti;
  • Daniele Mezzogori, rappresentante di Confagricoltura.

L'obiettivo dei lavori, come precisano il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida e il sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, è anche quello di andare oltre l'obbligo di etichettatura disposto dall'Unione europea, "prevedendo indicazioni aggiuntive in etichetta, Intendiamo così tutelare la popolazione pediatrica nei primi anni di vita e rendere le scelte dei consumatori pienamente consapevoli del rischio di infezione intestinale da ceppi di escherichia coli". 

La Seu rappresenta la più grave complicanza di un'infezione intestinale batterica, sostenuta da ceppi di Escherichia coli (Stec) produttori di una potente tossina detta Shiga-tossina (Stx) o vero-citotossina (VtT). L'infezione si trasmette principalmente per via alimentare (carne cruda o poco cotta, soprattutto di origine bovina, latte crudo non pastorizzato e formaggi prodotti con latte crudo e poco stagionati, vegetali e frutta crudi non lavati), ma può anche essere contratta a seguito di un contatto stretto con ruminanti infetti o con un ambiente contaminato o per trasmissione interumana attraverso la via oro-fecale.

Tra il primo luglio 2023 e il 30 giugno 2024 sono stati registrati 68 casi di Seu in Italia, secondo i dati del Registro italiano Sindrome emolitico uremica, la maggioranza nei pazienti in età pediatrica (sotto i 15 anni di età) con 67 casi (98,5% del totale).

Fc - 47531

EFA News - European Food Agency
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