Intesa Sanpaolo: distretti al Sud crescono più della media nazionale
Olio e pasta baresi e Montepulciano d'Abruzzo trainano export agroalimentare
Nei primi nove mesi del 2024 le esportazioni dei distretti del Mezzogiorno hanno raggiunto 7,3 miliardi di euro, segnando una crescita dell’1,7% rispetto allo stesso periodo del 2023 e superando la media nazionale (+0,6%). Questo risultato, sostenuto da un rimbalzo più marcato nel secondo e terzo trimestre (rispettivamente +3,6% e +4%), evidenzia una capacità di adattamento significativa da parte del sistema produttivo del Sud Italia, nonostante il contesto economico internazionale caratterizzato da numerosi fattori di incertezza e debolezza della domanda. Questo, in sintesi, quanto emerge dall’analisi periodica del Research Department di Intesa Sanpaolo.
“L’analisi dell’export dei distretti del Mezzogiorno rivela un quadro differenziato, in cui la forza del settore agroalimentare e l’espansione verso nuovi mercati riescono a compensare, almeno in parte, le difficoltà strutturali di alcuni comparti tradizionali", spiega Alessandra Modenese, direttore regionale Basilicata, Puglia e Molise di Intesa Sanpaolo. "Le imprese del territorio hanno dimostrato una straordinaria capacità di saper trasformare la propria strategia aziendale in ottica Esg, anche in un contesto macroeconomico incerto. Questo approccio attento all’aspetto sostenibile del business è al centro delle azioni di sviluppo della banca”.
“Ancora una volta, il Sud dimostra la capacità di emergere con le proprie eccellenze, pur in un quadro di differenziazione tra i vari distretti. Per consolidare le tendenze positive e affrontare le sfide future sarà fondamentale investire in innovazione, promozione internazionale e qualità dei prodotti, sfruttando il potenziale competitivo di questo territorio", commenta Giuseppe Nargi, direttore regionale Campania, Calabria e Sicilia di Intesa Sanpaolo. "Il nostro impegno è sostenere le imprese nei loro piani di crescita e di investimento per migliorare la propria competitività su nuovi mercati e per governare i processi di transizione ambientale e digitale nel Mezzogiorno”.
A livello settoriale, l’agroalimentare continua a rappresentare il principale motore dell’export, registrando un incremento complessivo del 4,7%. Le eccellenze del territorio hanno brillato: l’olio e pasta del barese ha segnato un notevole +29,5%, i vini del Montepulciano d’Abruzzo hanno guadagnato un solido +20,7%, e l’ortofrutta di Catania si è distinta con un +15,4%. Anche il distretto del caffè e confetterie del napoletano ha evidenziato un progresso significativo (+9,7%), beneficiando di una crescente domanda proveniente dal mercato greco. I primi due distretti agroalimentari in termini di export a valori correnti chiudono in territorio leggermente positivo: le conserve di Nocera segnano un incremento del 2%, mentre l’alimentare napoletano cresce del 2,3%. Tuttavia, non sono mancate le criticità che indicano le sfide per diversi distretti: la mozzarella di bufala campana ha subito un lieve calo (-1%), mentre il distretto dell’alimentare di Avellino e dell’agricoltura della Sicilia sud-orientale hanno registrato una contrazione più marcata (rispettivamente pari a -5,2 e -4,5%).
EFA News - European Food Agency