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CLARA MOSCHINI

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Commodities. Soia Usa e arachidi argentine al ribasso

Le dinamiche sono condizionate dall'incognita dazi e dall'abbondanza di prodotto

L’1 febbraio il neo-eletto presidente degli Stati Uniti ha approvato tramite ordine esecutivo l’introduzione di nuovi dazi al 10% sulle importazioni provenienti dalla Cina e del 25% per Messico e Canada, questi ultimi poi posticipati di un mese. La Cina in risposta implementerà dal 10 febbraio dazi al 15% sulle importazioni di carbone Usa e al 10% su greggio, macchinari agricoli ed alcuni tipi di veicoli. I "contro-dazi" cinesi non si estendono per ora al settore agroalimentare, risparmiando dunque quella che appare, tra le commodity agricole esportate dagli Stati Uniti, quella più esposta all'impatto di una eventuale guerra commerciale, il cui rischio non è tuttavia ancora scongiurato.

Secondo le analisi di Areté pubblicate oggi, gli Stati Uniti destinano al mercato internazionale oltre il 40% della produzione domestica di seme di soia ed il 55% dei volumi esportati, nella campagna 2023/24, è stato diretto proprio verso la Cina, che rappresenta la prima destinazione. Nel 2018/19, all'epoca della prima guerra commerciale, le esportazioni di soia dagli Usa verso la Cina crollarono del 52% nell'intero anno di campagna (-17% in totale verso tutte le destinazioni) ed i prezzi sul mercato finanziario Cme del 9% (-10% sul mercato europeo), portando ad un crollo delle semine l'anno successivo. Per il momento risparmiato dai dazi cinesi, il mercato del seme di soia ha accolto con scarsa volatilità le recenti novità, in attesa di osservare i prossimi sviluppi delle trattative Stati Uniti-Cina.

Pressioni ribassiste continuano a caratterizzare il mercato delle arachidi in Argentina. Il prezzo della Runner 40/50 Cif N.O Europa, tra gennaio e febbraio 2025, ha registrato un calo del 5%; -28% dai massimi storici toccati a gennaio 2024. Secondo le analisi di Areté, i cali sarebbero principalmente riconducibili alle aspettative di un nuovo record produttivo 2025 (raccolto da aprile 2025), in uno scenario di stock iniziali elevati, dopo l'abbondante raccolto del 2024, e di maggiore disponibilità anche dagli Usa.

Sebbene si segnalino in alcune aree di produzione problemi di siccità - da attenzionare da qui all'inizio della raccolta - le più recenti previsioni Usda sono di una produzione argentina di 1,5 Mio t (+1% vs. 2024). In aumento del 10%, invece, la produzione Usa, prevista da Usda a 2,93 Mio t. Ulteriore elemento che contribuisce ad esercitare pressione sui prezzi è il recente azzeramento permanente dei dazi all’export deciso dal governo argentino; una misura che riduce i costi per gli esportatori, favorendo la competitività del prodotto argentino nel mercato globale. 

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EFA News - European Food Agency
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