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Chiesto rinvio a giudizio per il titolare di un'azienda di insaccati

La procura di Perugia chiude le indagini sulla morte di una 60enne nel 2024

La procura di Perugia ha chiesto il rinvio a giudizio per omicidio colposo del titolare di un’azienda produttrice di insaccati. La richiesta fa seguito alle indagini per la morte, avvenuta nel 2024, di una donna di 60 anni che si era sentita male dopo aver mangiato un salume a base di suino ma intaccato dal batterio Listeria monocytogenes superiore ai limiti consentiti. 

La donna aveva accusato forti dolori addominali e vomito ed era stata ricoverata d'urgenza: pur sottoposta a varie terapie era morta a causa di complicazioni, dopo quasi un mese. Dopo il decesso, sono scattati una serie di accertamenti da parte dell'ospedale di Città di Castello.

La Procura di Perugia, nei primi giorni di marzo scorso, aveva ricevuto una notizia di reato dall'Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria 1 per violazioni della disciplina igienica della produzione e vendita di sostanze alimentari nei confronti del titolare di un'azienda della provincia di Arezzo che aveva prodotto l'insaccato. 

Dall'indagine epidemiologica effettuata dai sanitari dell'ospedale era emersa la presenza del batterio che aveva imposto l'avvio degli accertamenti da parte dell'Asl. La Asl, dopo aver effettuato attività di prelevamento e campionamento degli alimenti presso l'abitazione della donna, era riuscita ad individuare la presenza del batterio all'interno di un alimento acquistato presso una attività commerciale di Umbertide, ma prodotto e commercializzato da una azienda agraria della provincia di Arezzo. 

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