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Confimprese: si prospetta stagnazione volumi

Stime al ribasso anche per la ristorazione rispetto all'anno precedente

Se i consumi del mese di dicembre hanno chiuso al +1,3% a valore riallineandosi al trend debole del 2024 fermo a +0,7%, le previsioni per il 2025 non segnalano al momento un cambio di passo. Anzi la crescita dei volumi è stimata con un perfetto +0,0%. In calo anche quella a valore con una media ponderata del +1,7% a fronte di un tasso d’inflazione del +1,5% (dati Banca d’Italia), dunque pari al +0,2%. La brusca frenata degli ultimi 3 mesi del 2024, che è passata dal 34,7% di ottobre 2024 al 24,7% di gennaio 2025, ha inciso sulle previsioni dell’anno in corso con il rischio reale che si possa aprire un periodo di stagnazione.

Dando uno sguardo più allargato, nell’insieme il ciclo dell’Italia non si discosta dall’evoluzione media delle economie europee, in cui le contrazioni di Germania e Francia hanno pesato sull’economia dell’Eurozona. Inoltre, se i dazi annunciati dagli Stati Uniti dovessero concretizzarsi, avranno senza dubbio un impatto negativo sul settore industriale e sui prezzi a carico dei consumatori e destabilizzeranno il sistema internazionale. In sintesi, ci dobbiamo aspettare un altro anno complesso per le aziende di retail, con particolare attenzione alla ristorazione impattata dell’incremento delle materie prime alimentari e dall'aumento del costo del lavoro, fenomeno questo generalizzato a tutti i settori di attività. Per le aziende sarà fondamentale realizzare accorte politiche di convenienza per ritenere i propri clienti e attirarne di nuovi, il tutto abbinato ad attente politiche di contenimento dei costi e miglioramento della produttività

Le stime del Retail Barometer semestrale Confimprese-Jakala con l’elaborazione di Global Strategy sull’andamento dei consumi per l’anno 2025 in corso evidenziano una media ponderata del +1,7%, che si scompone nei macro settori come segue: solo altro retail (casa-arredo, ottica, entertainment, cura persona e servizi) lascia intravedere aspettative più rosee con un +3,1%, mentre per l’abbigliamento al +0,5% e per la ristorazione al +0,4% sono riviste al ribasso sul 2024.

"Le catene del retail e ristorazione rappresentate nell’Osservatorio consumi Confimprese-Jakala", spiega Mario Maiocchi, direttore centro studi Confimprese, "chiudono l’anno 2024 con un +2,8% a totale perimetro rispetto a un totale mercato indicato a un perfetto 0,0% con chiaro segnale di stagnazione a livello Paese. Quello che ancora più preoccupa è la brusca frenata dell'economia nell’ultimo trimestre 2024 che ha portato alla revisione al ribasso delle previsioni ufficiali 2025 per esportazioni, Importazioni e occupati, tutte stime abbassate in dicembre di oltre mezzo punto percentuale rispetto a quanto valutato solo un paio di mesi prima. Risulta quindi difficile immaginare come uno scenario di ridotto import/export ed occupazione non impatti ulteriormente sui consumi ora previsti da Banca d’Italia a +1,0% e rimasti invariati rispetto alla stima fatta precedentemente".

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EFA News - European Food Agency
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