Beko/2. Sindacati uniti in allerta sull'intesa con l'azienda
Nota congiunta: "per scongiurare chiusure e licenziamenti proseguiremo il negoziato al Mimit"

“Per arrivare ad una intesa occorre soluzione per tutte le fabbriche e gli enti impiegatizi”. È intitolato così il comunicato congiunto dei sindacati Fim, Fiom, Uglm, Uilm Elettrodomestico su Beko, l'azienda in crisi da tempo. Nella nota, i sindacati commentano l'esito dell'ultimo incontro al tavolo tecnico al Mimit tra i rappresentanti della newco turco/americana e i sindacati di categoria Fim, Fiom, Uilm e Ugl, nazionali e regionali.
In sintesi, è stata confermata la sostenibilità dello stabilimento di Comunanza (Ascoli Piceno) ma con un terzo di volumi prodotti in meno e circa 80-100 esuberi, ribaditi i 68 esuberi nello stabilimento di Melano a Fabriano (Ancona), e leggero calo di uscite tra gli impiegati, attualmente 220: tutto ciò a fronte di 77 milioni di Euro di investimenti nelle Marche da Beko Europe.
"Come sindacati -spiega la nota congiunta- giudichiamo i cambiamenti al piano industriale e le posizioni di Beko ancora insufficienti, poiché non trovano una soluzione per tutte le fabbriche e le divisioni impiegatizie, non garantiscono investimenti idonei a rilanciare le produzioni italiane e valorizzare al meglio gli enti di ricerca e sviluppo prodotto, qualità, prevedono soluzioni organizzative non condivise e implicano un numero molto alto di esuberi. Con l’obiettivo di scongiurare chiusure e licenziamenti proseguiremo il negoziato presso ministero delle Imprese e del made in Italy i giorni 27 febbraio, 14 e 18 marzo".
"Per quanto riguarda il sito di Cassinetta (VA) -spiegano i sindacati nella nota unitaria-, la direzione aziendale ha quantificato in 350 gli esuberi nella fabbrica di frigoriferi, specificando però che a parità di professionalità le varie fabbriche possono essere considerate come vasi comunicanti. Tutte le linee di montaggio resteranno in loco, ma si prevede il passaggio dai turni avvicendati a un turno unico cosiddetto 'a giornata'".
"Per quanto riguarda gli investimenti -prosegue la nota- questi sono stati finalmente dettagliati: 31,5 milioni di Euro nella fabbrica di frigoriferi, 75 milioni di Euro nella fabbrica di forni, 21 milioni di Euro nella fabbrica di microonde, 8,5 milioni di Euro per l’istallazione di pannelli solari".
"Per quanto concerne il sito di Melano, in provincia di Ancona -aggiunge la nota- la direzione di Beko ribadisce i 68 esuberi: sarebbero confermate tutte le attuali gamme di prodotto ed anzi è in studio la possibilità di aggiungere un nuovo modello; gli investimenti complessivi ammontano a 62 milioni di Euro. A Carinaro, in provincia di Caserta, si conferma la missione di centro europeo di parti di ricambio: sono previsti 5 milioni di Euro di investimenti anche per ospitare i nuovi pezzi di ricambio in arrivo dalla Turchia mentre gli esuberi restano quantificati in 40".
"Per quanto concerne Comunanza -spiega ancora la nota sindacale- la direzione di Beko ha disegnato uno scenario di continuità produttiva, ma con la presenza di 80/100 esuberi su un totale di 320 occupati: verrebbero dismesse le lavatrici slim, nonché le lavasciuga e le lavatrici di bassa gamma. La concentrazione sulla alta gamma porterebbe la produzione da 630 mila a 430 mila pezzi annui: sono previsti 15 milioni di Euro di investimenti".
"Per Siena -conclude la nota sindacale- resta ferma purtroppo la decisione aziendale di cessare la produzione a fine anno. Le disponibilità espresse da Beko sono relative alla ricerca di un soggetto terzo investitore e alla richiesta di ammortizzatori sociali fino alla fine del 2027. inoltre, il governo si è impegnato per aiutarci a risolvere la questione inerente la acquisizione del sito da parte di un soggetto pubblico, al fine di fornire una base concreta alla ricerca di una ipotesi di reindustrializzazione. Per quanto riguarda gli enti impiegatizi, infine, gli esuberi complessivi sono stati rivisti di circa 50 unità, così da diventare 628 su un personale di 1.529 impiegati; gli investimenti sono quantificati in 78 milioni di Euro nelle attività trasversali e di infrastruttura".
EFA News - European Food Agency