Dazi. Assica preoccupata per l'export dei salumi
Calderone: "Il mercato Usa è importante e in crescita"

Con l'ipotesi dei dazi che gli Usa potrebbero imporre ai prodotti europei e quindi anche ai prodotti italiani "il problema per la filiera delle carni suine e dei salumi made in Italy sarebbe sicuramente molto pesante, siamo preoccupati: gli Stati Uniti infatti sono un mercato estremamente importante e in crescita, da più di 10 anni è possibile esportarvi tutti i prodotti della salumeria". Lo ha detto Davide Calderone, direttore di Assica (Associazione industriali delle carni e dei salumi) aderente a Confindustria, in una dichiarazione all'AdnKronos. Secondo gli ultimi dati dell'associazione disponibili, le esportazioni verso gli Stati Uniti si sono attestate a quota 16.844 ton per un valore di 220,3 milioni di euro.
Calderone ricorda che "già con la precedente Amministrazione statunitense vi era stato un dazio del 25% su salami e su mortadelle, mentre non era stato interessato il prosciutto crudo stagionato, e quindi i nostri prosciutti Dop, in particolare Parma e San Daniele, che di fatto non avevano dazi e sono tuttora il prodotto maggiormente esportato".
"È chiaro che un aumento del dazio, di qualsiasi entità esso sia, provoca un problema perché si ripercuote in un aumento dei prezzi e quindi facilmente è pensabile che possano poi calare le esportazioni", ha concluso Calderone.
EFA News - European Food Agency