Assica: export salumi italiani cresce a due cifre
Settore si espande nonostante Psa e alti costi delle materie prime. Il rischio dazi/Gallery

Direttore Calderone: "Commercio nostri prodotti all'estero dà lavoro anche nei Paesi che minacciano dazi".
L'export di carni e salumi italiani è in crescita sia nell'Unione Europea, sia nel mondo intero. Il trend positivo è stato illustrato ieri sera nel corso di un evento evento dedicato al bilancio del progetto europeo 'Trust Your Taste, Choose European Quality', promosso da Assica e co-finanziato dall'Unione Europea.
Nei primi 11 mesi del 2024, le esportazioni in volume di carni e salumi nei Paesi UE sono salite a 151.124 tonnellate (+13,9%), mentre a valore si registrano 1.449,7 milioni di euro (+7,5%). Altrettanto lusinghieri i numeri dell'export globale, che segna 211.534 tonnellate in volumi (+12,8%) e 2.173,3 milioni di euro (+9,2%) a valore.
Un risultato definito "lusinghiero" dal direttore di Assica Davide Calderone, intervenuto all'evento, anche in considerazione delle "numerose difficoltà affrontate dal settore, in particolare a causa degli alti costi delle materie prime e delle restrizioni al commercio causate dalla diffusione della Peste suina africana (Psa)".
Intervistato da EFA News, il direttore di Assica ha accolto "con piacere la nuova Vision for Agriculture pubblicata dalla Commissione Europea che finalmente dopo anni di ostracismo riabilita il settore zootecnico affidando ad esso un ruolo fondamentale nella produzione di alimenti di origine animale, così ricchi di nutrienti, così importanti per la nutrizione di tutta la popolazione".
Secondo Calderone, "la Psa è una sfida ancora lungi dall'essere vinta. L'approccio attuale del commissario Filippini è assolutamente condivisibile e siamo convinti che stia dando il massimo, consapevole anche che ci vorrà del tempo per eradicare la malattia e anche per convincere i Paesi che hanno chiuso i loro mercati a riaprirli ai nostri prodotti sulla base delle garanzie offerte dalla legislazione comunitaria".
Calderone ha aggiunto che "la situazione geopolitica internazionale non è favorevole in questo momento dove si sta assistendo a una recrudescenza delle misure protezioniste. E' chiaro che l'Italia, come Paese trasformatore, in particolare nel settore dei salumi, siamo sempre molto influenzati da questo perché il libero scambio è il nostro pane. Noi cerchiamo sempre di favorire i trattati di libero scambio, proprio perché ci permette di commercializzare i nostri prodotti in condizioni di pari competitività".
"Siamo sicuramente preoccupati e stiamo cercando mettere in atto una serie di azioni volte anche a valorizzare l'attività economica del Paese legata alle importazioni dei salumi, perché crea lavoro anche nei Paesi dove vengono esportati e che minacciano di porre dei dazi. Confidiamo dunque", ha concluso il direttore di Assica, "di riuscire a superare anche questa fase complessa e a continuare a crescere".
EFA News - European Food Agency